Se Maresca non vuole i partiti perché il centrodestra a Napoli non ha ancora il suo candidato?
“Posso sapere se Maresca è il nostro candidato?”. Alla domanda di un elettore, nemmeno tanta sibillina, il dirigente napoletano di uno dei partiti che compongono il centrodestra non ha saputo rispondere. O non ha voluto rispondere.
Perché, poi, sembra quanto meno strano che di fronte ai ripetuti rifiuti dell’ex Pm che non vuole stare a braccetto con la Lega e che non vuole i simboli di Forza Italia e Fratelli d’Italia, Meloni, Salvini e Tajani non abbiano ancora chiamato i dirigenti locali per chiedere un nome che rappresentasse lo schieramento: un candidato che desse il via al sogno federativo di Salvini, insomma. E la sfida avrebbe un sapore più gustoso se partisse proprio dalla prima città del Sud.
Invece tentennano. Quasi come se al di là dei distinguo e della prese di distanza di Maresca ci fosse un patto politico: nessun simbolo, nessun candidato ufficiale del centrodestra, in cambio di un riconoscimento nella squadra di governo della città in caso di vittoria. Non si spiega altrimenti questo silenzio dei vari Nonno, De Siano, Grant, Nappi, Rispoli, Martusciello, e così via.
Anche perché, secondo i recenti sondaggi, senza il centrodestra a sostegno la candidatura di Maresca varrebbe più o meno quanto quella di un qualsiasi napoletano.