
Nel Napoli c’è una figura centrale attorno a cui ruota tutto il progetto tecnico: Antonio Conte. L’allenatore, noto per la sua solidità e determinazione, rappresenta oggi la certezza da cui la squadra intende ripartire. Non richiede la presenza del presidente De Laurentiis a Castel Volturno e preferisce gestire in autonomia ogni fase del lavoro, attendendo il rientro dei nazionali per affrontare il momento difficile attraversato dal gruppo.
Dopo aver scelto di mantenere un profilo più basso rispetto ai richiami diretti dei giorni successivi alla sfida con il PSV, Conte si prepara ad azzerare comportamenti superficiali e personalismi emersi nelle ultime settimane, culminati con l’ira post-Bologna. La società, consapevole della delicatezza del momento, ha lasciato nelle sue mani piena libertà d’intervento. Il patto di fiducia tra allenatore e presidente, nato nell’estate 2024, rimane saldo: nessun blitz, nessuna interferenza, nessun contatto diretto del patron con i calciatori, a differenza di quanto accadeva in passato.
Con l’avvicinarsi della settimana che opporrà il Napoli ad Atalanta, Qarabaq e Roma, Conte lavora sugli aspetti tattici insieme ai suoi collaboratori più fidati. È noto per rendere al meglio nelle situazioni di pressione e De Laurentiis gli ha ribadito totale supporto, puntando a due obiettivi chiari: centrare i playoff di Champions e chiudere il campionato tra le prime quattro.
L’allenatore attende una reazione convinta dalla squadra, senza distinzioni tra titolari e riserve. Il modulo resta il 4-3-3, unico praticabile al momento, con Neres favorito a sinistra e Elmas dirottato a centrocampo per colmare l’assenza di Anguissa. Spinazzola dovrebbe rientrare in Champions, mentre Gilmour resta ai box. McTominay e Lobotka sono considerati indispensabili. Lukaku potrebbe tornare disponibile per la gara contro la Roma: il suo rientro permetterebbe di valutare in seguito un ritorno al 3-5-2, ma per ora serve continuità e un cambio di atteggiamento più che di sistema di gioco.



