Regi Lagni inquinati, indagine chiusa. In 7 nel mirino della Procura
La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha chiuso le indagini sull’inquinamento dei Regi Lagni ed ha disposto l’invio degli atti alle 7 persone coinvolte nell’inchiesta che, da adesso, avranno 20 giorni di tempo per presentare le proprie memorie difensive (tramite gli avvocati Giuseppe Stellato, Francesco Carozza, Renato Jappelli, Demetriu Fenucciu, Mariano Omarto) prima che venga ufficializzata la richiesta di rinvio a giudizio a loro carico, con la fissazione dell’udienza preliminare.
Il pubblico ministero Marina Mannu ha messo sotto inchiesta Giuseppe Esposito, 67 anni, legale rappresentante della Sma Campania dal 27 febbraio 2018; Raffaele Scognamiglio, 64 anni, legale rappresentante della Sma Campana dal novembre 2013 fino allo stesso mese del 2016; Lorenzo Di Domenico, 65 anni, legale rappresentante della Sma Campanja dal 30 novembre 2016 al 26 febbraio 2018; Antonio De Simone, 64 anni di Caserta, dirigente dell’Ufficio Ecologia della Provincia di Caserta dal 1 gennaio 2016 al 31 dicembre dello stesso anno; Antonino Del Prete, 69 anni di Caserta, dirigente del settore Ecologia della Provincia di Caserta dal 17 ottobre 2017; Gennaro Spasiano, 67 anni, dirigente della Provincia di Caserta dal 3 gennaio 2017 al 16 ottobre 2017; Luigi Ricciardi, 55 anni, responsabile dell’impianto di grigliatura.
Agli indagati viene contestata la gestione dei rifiuti trattenuti nella griglia dei Regi Lagni, nonché l’attività di raccolta, recupero, trasporto e smaltimenti di rifiuti nelle acque del canale a Castel Volturno. Ed inoltre una gestione “discontinua e carente nella necessaria manutenzione ordinaria e straordinaria” della griglia che avrebbe dovuto garantire il mancato trasbordo dei rifiuti solidi verso il mare, determinando, così come ipotizzato dalla Procura, “un aumento di livello del canale stesso ala sua foce, tale da determinare allagamenti e rigurgiti delle acque in uscita dal vicino impianto di depurazione di Villa Literno”. E’ contestata agli indagati anche il danneggiamento dell’ecosistema della Foce dei Regi Lagni che veniva “deturpata da odori nauseabondi, dalla presenza di acqua torbida e dalla presenza di rifiuti ingombranti”.