“Condannate Sandokan e suo figlio”. Dda chiede oltre 70 anni di carcere
Chiesta la condanna per Francesco Schiavone Sandokan e per suo figlio Walter, di recente divenuto collaboratore di giustizia. E’ quanto accaduto nel corso del processo sugli affari della fazione Venosa del clan dei Casalesi, facente capo al gruppo Schiavone.
Il pm della Dda Vincenzo Ranieri ha invocato 12 anni per Sandokan, 3 anni ed 8 mesi per Walter Schiavone, per il quale il reato (era accusato di aver incassato lo stipendio da parte del clan) era stato derubricato già dal Riesame in ricettazione aggravata dal metodo mafioso. Il pm ha poi chiesto 24 anni per Raffaele Venosa, collaboratore di giustizia dalle cui propalazioni era scattata l’indagine, che risponde oltre che di associazione mafiosa anche di associazione finalizzata allo spaccio di droga ed un tentativo di estorsione; 10 anni per Raffaele Diana; 8 anni per Giuseppe Navarra, accusato di concorso esterno; 15 anni per Carmine Micillo, quest’ultimo accusato di reati inerenti gli stupefacenti. Il pm ha poi invocato l’assoluzione per altri 4 imputati tra cui Salvatore De Falco.
Si torna in aula nella seconda metà di gennaio per le arringhe dei difensori degli imputati. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Pasquale Diana, Mirella Baldascino, Mauro Valentino, Domenico Esposito, Nando Letizia, Onofio Fioretto e Michele Coronella.
L’inchiesta nella quale gli imputati sono stati coinvolti riguardava gli affari del gruppo Venosa, dedito al racket delle slot machines oltre che alle estorsioni ed allo spaccio di droga. I proventi delle attività illecite finivano nelle casse del clan per pagare lo stipendio ai boss ed ai loro familiari.