Varianti Covid-19, in Italia Alfa e Delta quasi alla pari. Più sequenze in Campania
Fra le regioni, ad avere depositato finora il maggior numero di sequenze di variante Delta è la Campania, con 282, seguita da Lazio (199), Puglia (111).
Si avvicina in Italia il testa a testa fra la variante Delta del virus SarsCoV2 e la Alfa, finora dominante. La prima è ormai presente nel 32,6% delle sequenze depositate dal nostro Paese nella banca internazionale Gisaid, che raccoglie le mappe genetiche del virus SarsCoV2 da tutto il mondo, mentre la variante Alfa è scesa al 37,9%. Di conseguenza è ormai vicino il sorpasso che porterà la variante Delta a sostituire del tutto l’Alfa, diventando quella dominante. E’ già accaduto in almeno 32 Paesi, degli oltre 100 nei quali circola la variante B.1.617.2 individuata per la prima volta in India. In sei Paesi, nessuno dei quali europeo, la Delta è responsabile ormai del 100% dei casi e in altri sette, fra i quali la Gran Bretagna e Israele, supera il 95% dei casi. Ricostruire l’andamento delle varianti è possibile grazie all’enorme quantità di sequenze del virus finora depositare nella banca dati Gisaid: si calcola che siano oltre due miliardi a partire dal gennaio 2020. Da allora i dati hanno permesso di seguire sia la circolazione del virus, sia i cambiamenti che ha subito dai tempi dei primi casi osservati in Cina, a Wuhan. Secondo le stime il primo virus aveva un numero di replicazione pari a 2,5, ossia senza alcuna misura di contenimento ogni individuo infetto avrebbe potuto contagiare 2,5 persone; quando è comparsa la variante Alfa, in breve tempo si è imposta sul virus originario grazie alla capacità di trasmettersi in modo almeno il doppio più efficiente senza alcun contenimento. Per la Delta sta accadendo la stessa cosa e si calcola la sua efficienza nel trasmettersi sia raddoppiata rispetto a quella della variante Alfa. Oltre mascherine, distanziamento e igiene adesso a fare da argine ci sono anche i vaccini, che riducono sensibilmente ricoveri e decessi, ma non i contagi. Per questo la variante Delta sta proseguendo la sua corsa. In Italia dal 9 luglio era passata dal 27% al 30,9% dei casi, mentre nello stesso periodo l’Alfa si era ridotta dal 44% al 42,8.
Si diceva della Campania, prima per numero di sequenze di variante Delta depositate, ben 282. Seguono Lazio (199), Puglia (111) e a distanza Veneto (80), Abruzzo (78), Trentino Alto Adige (72) ed Emilia Romagna (62). Questi dati non rispecchiano, comunque, l’entità reale della circolazione della variante Delta, ma si riferiscono alla quantità di sequenze ottenuta in ciascuna regione.
Nel mondo la Delta è all’origine del 100% dei casi in Cina, Libano, Nigeria, Giordania, Macedonia del Nord e Kuwait; sono vicini a questa situazione il Regno Unito, dove all’origine del 98,7% dei casi c’è la variante Delta, seguito da India (97,7%), Israele (98,4%), Singapore (97,1%), Russia e Bangladesh (96,4%), Indonesia (96,3%).