Oliva di Gaeta
L’oliva di Gaeta è il connubio perfetto tra materia prima, ambiente e sistema di lavorazione, ed è considerata un patrimonio della gastronomia di Gaeta e dell’area di produzione circostante: in particolare Formia, Itri, Minturno, Fondi e Spigno Saturnia.
Deriva dalla varietà di olivo “Itrana”, utilizzata prevalentemente per la produzione di olive da mensa, oltre che per l’estrazione dell’olio. Questa particolare cultivar, piuttosto diffusa nel Lazio ma soprattutto a Latina, dove predomina sulle alture, è caratterizzata da una maturazione tardiva: il frutto rimane sull’albero fino a marzo-aprile, con una colorazione rosso vinoso-nero. Un prodotto unico del Lazio che, si contraddistingue per il particolare colore, la forma leggermente affusolata e il sapore vinoso.
Le olive, raccolte dopo il 1 marzo di ciascun anno, vengono avviate alla trasformazione secondo un tipo di lavorazione denominata “sistema all’itrana”, dove è esclusa l’immediata aggiunta di sale in acqua di governo al fine di favorire l’avvio naturale della fermentazione; solo dopo 10-30 giorni si procede con l’aggiunta di sale in quantità non superiore ai 7 kg per 100 kg di drupe allo stato fresco.
Per raggiungere il sapore per il quale è famosa, quest’oliva rimane in salamoia almeno per 5 mesi. Allora è perfetta per le tante preparazioni alle quali aggiunge un gusto particolate. La “Tiella di Gaeta”, uno dei piatti tipici della cucina gaetana, ne è un esempio apprezzato anche molto lontano dal luogo di origine, grazie ai moltissimi turisti che amano questo borgo e all’importanza internazionale del porto, base Nato in Italia.