In Campania ancora precariato e mortificazioni per gli operatori della sanità
L’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid -19 non ha risolto l’atavico problema del precariato in sanità, anzi continuano le mortificazioni per chi presta servizio nel nostro servizio sanitario regionale.
Un sovraccarico di lavoro, prestazioni diagnostiche e di assistenza anche psicologica ai nostri pazienti non ha mosso nessun meccanismo di merito per tanti operatori che lavorano da anni alla tutela della salute dei cittadini della nostra regione.
Emblematico è il caso di due psicologhe licenziate dall’Azienda Ospedaliera “San Pio” di Benevento in servizio da circa 16 anni ed impiegate sia nel delicatissimo servizio del percorso rosa, dove si affrontano i drammi sulla violenza sulle donne, sia nello sportello Covid svolgendo un ruolo strategico nelle cure e nella gestione dei pazienti e dei loro parenti.
Ora più che mai bisogna procedere con un reclutamento di personale e con la stabilizzazione di chi già presta servizio nel nostro Ssr, sia per ottemperare alle esigente contestuali sia per investire in professionisti qualificati che rappresentano la nostra assicurazione per il futuro della regione Campania.
È inammissibile che in alcune realtà, come ancora nell’Azienda Policlinico Federico II, si continua a perdere tempo lasciando in balia delle onde la storia di un gruppo di precari Biologi che prestano servizio da almeno 15 anni e pur essendo idonei in una graduatoria concorsuale continuano ad essere prorogati con contratti precari ed atipici.
Esistono normative Nazionali e Regionali che prevedono il superamento del precariato in sanità, ma in alcune realtà se ne ignora l’esistenza nonostante i diversi solleciti.
Bisogna accelerare le procedure di stabilizzazione e di assunzione a tempo indeterminato dei Biologi utilmente posizionati in graduatoria alla Azienda Universitaria Federico II e dare onore e merito agli psicologi mandati a casa senza pietà dall’Azienda ospedaliera “San Pio” di Benevento.
Tutti i precari della sanità della Regione Campania che con spirito di sacrificio ed abnegazione hanno retto il peso dell’assistenza sanitaria e della pandemia ancora in atto meritano di essere riconosciuti come professionisti e bisogna assicurargli un futuro, non solo nel loro interesse di lavoratori ma nell’interesse di noi cittadini. (di Dr. Maurizio Cappiello, Direzione nazionale Anaao Assomed)