Capone: «Fulvio spingerà la Salernitana alla vittoria contro il suo Torino»
SALERNO – Granata contro, quel colore che ha sempre accomunato Salernitana e Torino per le maglie uguali e che sabato sera nella gara dell’Arechi farà tornare indietro con la mente tanti tifosi salernitani ed anche ex calciatori anni ricordando questo colori che tanto amava un grande ed indimenticabile come Fulvio de Maio che ci ha lasciato quasi un anno fa. Di tutto ciò è sicuro un grande ex calciatore granata come Antonio Capone. «Nessun dubbio, Fulvietto avrebbe tifato per la Salernitana anche se il ricordo per aver vinto un titolo Primavera proprio con i colori del Toro quando fu mandato in prestito nella città piemontese lo rendeva certamente orgoglioso». Per Capone, che tra pochi mesi compirà 69 anni ed è stato compagno di squadra di Fulvietto quando giocava nella Salernitana, quella esperienza al Toro fu davvero importante. «Quando ritornò nella Salernitana come portiere alle spalle del titolare che era Valsecchi ci parlava spesso della stagione vittoriosa a Torino ed era orgoglioso di aver avuto quella bella esperienza in Piemonte, dopo aver vinto, non dimentichiamolo, il titolo con la squadra Berretti della Salernitana» Ma secondo te sabato sera nella gara tra Salernitana e Torino per chi avrebbe tifato Fulvietto? «Certamente, l’amore viscerale per la squadra della sua città, di Salerno, non è mai mancato. Nessun dubbio. Avrebbe sperato che la Salernitana, anche se a malincuore per i suoi pochi ma belli trascorsi in Piemonte, avesse battuto il Toro in questa partita di fondamentale importanza per la Salernitana» Come tutti i tifosi di fede salernitana si augurano? «Non potrebbe essere diversamente perchè solo iniziando a vincere queste ultime gare di campionato la Salernitana può ancora cullare speranze di salvezza» Una serie A diversa dalle stagioni nelle quali tu, attaccante di grande peso, hai militato nel Napoli? «Parliamo di molti anni fa e nel massimo campionato ho giocato per circa dieci anni. In quell’epoca non c’erano venti squadre ma 18 e dunque era ancora più difficile, se perdevi terreno ad inizio stagione cercare di arrivare alla salvezza. Oggi è diverso anche se la Salernitana ha perso 18 partite con le due gare che dovrà recuperare può cercare di avvicinarsi alla quartultima posizione» Però deve iniziare a vincere. Altrimenti non si va molto lontano. E’ così Antonio? «Una striscia di vittorie ti aiuterà senz’altro, magari iniziando proprio dalla gara con il Torino che potrebbe dare una spinta diversa a questo finale di stagione. Se ti accontenti ancora del pareggio non vai troppo lontano» La nuova società con Iervolino alla guida è indice di garanzia anche per il futuro. «Sono d’accordo perchè avendo basi solide il cammino diventa più agevole. E si può anche sperare come è accaduto in altre piccole realtà come Sassuolo, Avellino ai miei tempi, lo stesso Chievo Verona che la serie A possa essere un campionato stabile per la Salernitana. Ma la squadra, questa squadra deve iniziare a segnare e far punti? «Si devono svegliare le punte attuali. Se si segna poco si rischia sempre. Penso che sia Bonazzoli che Djuric sono calciatori di un certo peso ma che avrebbero potuto fare di più anche se il campionato di serie A è sempre molto difficile con squadre che ti concedono poco» Forse ci sarebbe stato bisogno di un «colpo» importante magari contro una big: «Vincere non è mai facile ma farlo con qualche episodio, magari, a tuo favore in casa di una squadra forte sarebbe stato importante. Lo scorso anno il Benevento vince in casa della Juventus, quest’anno Spezia e anche Venezia hanno centrato colpi di un certo contro le grandi. Insomma quel qualcosa in più la Salernitana lo poteva fare. Ed ora sarebbe stata in un’altra posizione di classifica magari con buone chance di salvezza» E per sabato il tecnico Nicola ha chiesto l’aiuto della tifoseria per battere il Torino: «Un appello che penso non rimarrà inascoltato anche se il pubblico di Salerno, per la sua squadra del cuore, non si è mai tirato indietro. Lo so bene io quando nel nostro vecchio Vestuti giocavamo con quella spinta che ti facevano moltiplicare le forze in campo. Credo che i calciatori attuali siano ben consapevoli di cosa ti può dare questa piazza e senza dubbio ce la metteranno tutta per vincere, finalmente, la seconda gara in casa contro questo Torino. E da lassù il nostro caro e indimenticabile Fulvietto sarebbe felice come lo saremo tutti noi»