Tre professionisti, tra cui un ex dirigente e un imprenditore, tornano in libertà ad Aversa
Nella maxi inchiesta condotta dalla Procura di Napoli Nord sui permessi di costruzione ad Aversa, alcuni degli indagati vedono una svolta nei loro confronti. Si sarebbero verificate condotte illecite legate all’elargizione di tangenti per alterare i progetti e favorire la realizzazione di edifici con aumenti di volumetrie superiori al 35%, limite stabilito dal ‘piano casa’ della Regione Campania.
Il tribunale del riesame ha deciso di revocare la misura cautelare per l’ex dirigente comunale Raffaele Serpico e l’imprenditore Yari Cecere, consentendo loro di tornare in libertà. Anche i tecnici Anna Cavaliere, Donatello Diana e Alfonso Pisanelli sono stati rilasciati. Secondo i giudici napoletani, non emergerebbero elementi sufficienti a confermare la loro presunta colpevolezza, contestata nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Donata Di Sarno.
Tuttavia, il ricorso al riesame è stato rigettato per l’ex geometra comunale Geppino Minale e per Alfonso Cecere. Gli indagati sono accusati di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falsità materiale commessa da pubblici ufficiali in atti pubblici e soppressione, distruzione e occultamento di atti veri.
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Maurizio Abbate, Giuseppe Stellato, Alfredo Marrandino, Pasquale Zaccariello, Alfonso Quarto, Emanuele Caianiello, Achille Golia, Domenico Cesaro e Michele Dulvi Corcione.