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Professore assassinato e bruciato: Sospetto omicida posto agli arresti domiciliari

Dopo l’udienza di convalida del fermo per omicidio e distruzione del cadavere di Pietro Caprio, il giudice Daniela Vecchiarelli del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha deciso sulla misura cautelare da applicare a Angelo Gentile, 84 anni, di Baia Domizia. Secondo gli inquirenti, Gentile è il presunto responsabile del brutale omicidio del professore 58enne di Cellole, il cui corpo è stato ritrovato carbonizzato a bordo della Dacia Duster intestata alla madre di Gentile, vicino al canneto di via Pietre Bianche a Baia Domizia il sabato 4 novembre. Nonostante ci siano forti prove contro di lui, il giudice ha stabilito gli arresti domiciliari per Gentile, in parte a causa delle sue dichiarazioni riguardo a una possibile presenza di una donna con la vittima.

Tuttavia, questa decisione ha sollevato preoccupazioni tra gli inquirenti riguardo alla possibilità di inquinamento delle prove da parte di Gentile. Quindi, Angelo Gentile è stato rilasciato dalla prigione e ora è tornato a casa sua a Baia Domizia.

Assistito dal suo avvocato, Gabriele Gallo, l’indagato ha affermato di essere stato presente in via Pietre Bianche il pomeriggio del 3 novembre per accedere al suo terreno, dove ha visto Pietro nella macchina della madre, in compagnia di una donna. Ha dichiarato di aver deciso di non interferire e di allontanarsi. Tuttavia, questa versione dei fatti non ha convinto i pubblici ministeri, che ritengono che Gentile stia cercando di scagionarsi.

Le indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Sessa Aurunca suggeriscono che il movente dell’omicidio sia legato a rancori dovuti a un debito.

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