‘Ndragheta e petrolio, tra gli indagati anche un avellinese
Tra gli 87 indagati per vari reati legati al contrabbando di derivati del petrolio e oli lubrificanti c’è anche un cinquantenne avellinese. La Dda contesta, a vario titolo, una serie di accuse a carico degli indagati: associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata a commettere delitti di estorsioni, riciclaggio, autoriciclaggio, intestazione fittizia di beni, evasione delle imposte e delle accise anche mediante l’emissione e l’ utilizzo di fatture per operazioni inesistenti (Foi).
A questo si aggiunge anche l’aggravante di averli commessi per favorire associazioni ‘ndranghetistiche calabresi. Il sistema consisteva nell’importare gasolio illecitamente e rivenderlo come gasolio per autotrazione.
Nell’attività illegale, teorizzata dagli inquirenti, erano coinvolti 12 società, 5 depositi si carburante e 37 distributori stradali. Le parti offese sono: il Consiglio dei ministri; il ministero dell’interno; L’agenzia delle Entrate; L’agenzia delle dogane e dei monopoli; la Regione Calabria; il Comune di Locri; il Comune di Gioia Tauro e la città di Reggio. L’udienza preliminare è prevista per il 20 settembre.