Salerno, maxi operazione dei carabinieri: 23 in manette per spaccio
I militari del Comando Provinciale Carabinieri di Salerno hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare a carico di 23 persone (di cui 13 in carcere e 10 agli arresti domiciliari) per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e connesso spaccio, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Salerno all’esito di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno.
La complessa attività d’indagine, durata dagli inizi 2018 sino all’agosto 2020, ha fatto emergere uno spaccato delinquenziale operante nella città di Salerno ed in alcuni comuni limitrofi, essenzialmente dedito al traffico illecito di sostanze stupefacenti “pesanti” del tipo cocaina, eroina e crack. Un’organizzazione piramidale a tutti gli effetti, individuata sia dai sodali che dagli acquirenti di stupefacenti come “I Guaglioni di Via Irno” (vista la provenienza di diversi associati, nonché l’area delle basi operative utilizzate), retta dal pregiudicato PIETROFESA Aniello, che, in occasione di più riscontri su attività tecniche, viene definito come “capo promotore” o “capo dei capi”.
Le indagini hanno portato ad individuare un’organizzazione di drug delivery, con veri e propri centralinisti alternati in turni in possesso di utenze telefoniche “dedicate” (intestate fittiziamente) per ricevere le ordinazioni, disponendo di conseguenza l’appuntamento o anche la consegna a domicilio dello stupefacente. Da diverse escussioni di acquirenti è stato inoltre acclarato come “i Guaglioni di Via Irno” utilizzassero anche SMS “promozionali” per stimolare l’acquisto di droga, ovviamente con linguaggio convenzionale: un esempio su tutti, “Tutte e 3 le kose a 15 euro lento veloce per fumare”, dove “lento” sta per eroina, “veloce” per cocaina e “per fumare” fa riferimento al crack.
Mezzi di comunicazione rapidi per una platea di compratori perlopiù fra i 18 ed i 30 anni, un traffico veloce fatto di dosi preparate e pronte al consumo immediato dei più giovani. Un sodalizio che vede anche una presenza femminile, con 3 arrestate impiegate, al pari degli uomini, in attività di confezionamento, spaccio e occultamento di stupefacente o denaro.
Un asset criminoso che, per il precipuo modus operandi, non risulta abbia conosciuto battute d’arresto nemmeno con l’emergenza COVID.
Oltre al frequente cambio di utenze telefoniche ed al linguaggio in codice, il gruppo criminale si è distinto per il possesso di un notevole parco auto e moto, integrato spesso da mezzi a noleggio a breve termine per eludere i controlli delle forze di polizia, ad ulteriore riprova dell’estrema consapevolezza delle proprie condotte antisociali.
L’efficienza della struttura criminale è confermata dall’incredibile entità del giro d’affari: i vari sodali, a più riprese, riportano telefonicamente ricavi giornalieri che variano tra i 500 -1000 euro a testa per la vendita di cocaina (detta “veloce”, “bianco” o “cd di discoteca”), di eroina (“lento”, “nero”, “scuro” o “cd d’amore”) e di crack (“per fumare” o “cotto”), con prezzo proposto solitamente di 10 euro al “pezzo” (dose).
Un giro d’affari tanto corposo da portare i membri dell’organizzazione a numerosi viaggi verso Secondigliano per l’approvvigionamento dello stupefacente da smerciare nel salernitano, con un ricavato stimato di oltre un milione di euro annui.
Ultimo elemento che ha, infine, caratterizzato l’organizzazione dei “Guaglioni di Via Irno” è il sistema di mutua assistenza degli associati, evidenziatosi in occasione di arresti in flagranza e delle successive vicissitudini giudiziarie: il capo, PIETROFESA Aniello, si preoccupa di fornire il legale di fiducia, nonché il denaro per pagare gli onorari di competenza, elargendo, inoltre, consigli su come comportarsi dopo essere stati presi dalle forze dell’ordine e messi a disposizione della magistratura.
L’intera attività ha portato a numerosi provvedimenti durante la fase investigativa, ovvero 10 arresti in flagranza di reato per spaccio e detenzione ai fini di spaccio, 2 denunce a piede libero per il medesimo reato, 6 sanzioni amministrative ad assuntori ed il sequestro di 30 grammi di cocaina in quasi 200 “pezzi” complessivi, circa 320 grammi di eroina, 20 “pezzi” di crack e 3 pietre del medesimo stupefacente per circa 23 grammi.
L’odierna operazione permette, pertanto, a distanza di un anno dall’operazione “Prestigio”, di disarticolare un’ulteriore efficientissima organizzazione di spaccio on call dal ragguardevole giro d’affari e dalla struttura appositamente congegnata per tentare di eludere i controlli delle forze di polizia.