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Diritti fondamentali in Europa: a Napoli un convegno con l’Alta Corte di Monaco di Baviera

Cosa sono i diritti fondamentali? Come sono promossi e protetti in Europa? Qual è il ruolo delle istituzioni ma anche dei cittadini? Se n’è discusso al centro Europe Direct Napoli dove l’associazione Rinascita Sociale Salam House ha promosso un evento informativo e di sensibilizzazione, in occasione della visita a Napoli della delegazione Oberlandesgericht München, l’Alta Corte di Monaco di Baviera. L’evento, inserito nel programma delle visite di studio sostenute dalla rete Europe Direct dell’Unione Europea, della quale fa parte il centro di Napoli, aveva l’obiettivo di promuovere la consapevolezza sui diritti fondamentali garantiti nell’ambito dell’Ue, attraverso un confronto tra istituzioni, mondo accademico e organizzazioni civiche, confermando la presenza di Napoli nel dialogo europeo su diritti, cittadinanza e legalità.

Dopo i saluti introduttivi del team dell’Europe Direct Napoli, il primo intervento di Rossella Benassai, della Cattedra in Diritto dell’Unione europea all’Università Federico II, ha messo in luce il tema sull’Unione europea e i diritti umani.

La docente ha introdotto i principi fondanti del sistema europeo di tutela dei diritti fondamentali, ponendo particolare attenzione al Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea (Tfue). L’intervento ha inoltre offerto una panoramica generale sui diritti sanciti dalla Carta dei Diritti fondamentali dell’Ue. Per supportare la riflessione teorica, Benassai ha illustrato due casi significativi alla delegazione tedesca: il Caso Omega (1987), che riguardava proprio la Germania, quando la Corte di Giustizia della Comunità europea aveva riconosciuto che l’ordinamento giuridico comunitario ha come fine il rispetto della dignità umana e che la tutela di tali diritti può giustificare una limitazione delle libertà fondamentali garantite dai trattati, nonché un caso sulla tutela dei lavoratori domestici (settembre 2025).

Successivamente, è intervenuto Ovidio Marzaioli, vicepresidente del Movimento Consumatori, che ha illustrato le attività svolte a sostegno dei diritti dei consumatori, seguito da Osvaldo Ciriello, avvocato del Movimento Consumatori che opera a Napoli, che si è concentrato sul tema della tutela dei diritti dei consumatori in Europa, ponendo l’accento sul processo attraverso cui tali diritti siano riconosciuti non solo a livello nazionale, ma anche europeo. È stato sottolineato come le istituzioni europee abbiano avuto un ruolo fondamentale nell’instaurazione di strumenti giuridici e di politiche di tutela, rendendo la protezione dei consumatori un pilastro delle politiche dell’Ue. Durante l’intervento sono stati inoltre presentati anche dei progetti attivi, come il progetto ‘Riparto’, dedicato alla prevenzione e gestione del sovraindebitamento familiare, ed è stata altresì affrontata la questione della fiscalità e della pressione tributaria in Italia, tema particolarmente sentito a livello locale.

A chiudere Oriana Rella, di Rinascita Sociale Salam House APS, che ha presentato le principali attività di educazione ai diritti umani promosse dall’ente, come quelle di formazione, con progetti di educazione ai diritti umani rivolti a formatori, docenti e attivisti. D’altronde, l’obiettivo dell’associazione è proprio quello di emancipare e fornire gli strumenti necessari ai cittadini per essere attivi in contesti di comunità locali, nazionali e internazionali. Un focus particolare è stato posto sul progetto ‘Human Rights Open Ebook’, uno strumento innovativo e accessibile per la divulgazione dei diritti fondamentali, che mira a divulgare azioni positive di protezione e promozione dei diritti umani. Al termine del dibattito, i partecipanti hanno preso parte a una visita guidata presso un immobile confiscato alla criminalità organizzata, che si trova a Forcella, gestito da Rinascita Sociale Salam House APS e dove, in collaborazione con i volontari del Corpo Europeo di Solidarietà, è allestito un centro di documentazione sull’educazione ai diritti umani, con la possibilità di consultare libri e documenti in sette lingue. L’assetto dell’immobile rappresenta un esempio concreto di riutilizzo sociale dei beni confiscati e di promozione della cultura dei diritti e della legalità. 

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