Come Elia Cancello è diventato il nuovo volto del potere a Scampia

Per anni, nei quartieri popolari di Scampia, l’equilibrio criminale era sotto il controllo di Luigi Diano, detto Cicciotto. Uomo di fiducia del clan Amato-Pagano, gestiva con rigore i punti strategici del potere locale: i Sette Palazzi, lo Chalet Baku e l’Oasi del Buon Pastore, epicentri di traffici illeciti e piazze di spaccio attive giorno e notte.
Cicciotto non era un boss carismatico, ma un organizzatore pragmatico. Supervisionava pusher e spacciatori, regolava i turni e riscuoteva le quote dei “privati”, ovvero i venditori indipendenti autorizzati solo previo pagamento al clan. Era la presenza visibile degli Amato-Pagano sul territorio, garante dell’ordine e dei profitti.
L’ordinanza cautelare emessa dal GIP di Napoli nel dicembre 2024 lo indicava come “organizzatore e referente” per la zona dei Lotti, confermando il suo ruolo chiave. Tuttavia, mentre i giudici formalizzavano quelle accuse, lo scenario a Scampia stava già cambiando. Le indagini e gli arresti avevano indebolito la catena di comando del clan, e nuovi soggetti iniziavano a farsi spazio tra le maglie del potere.
A partire dalla primavera del 2024, l’equilibrio che reggeva il quartiere cominciò a incrinarsi. Non esplosero guerre come in passato, ma piccoli segnali annunciavano un cambio di gestione. L’arresto di Cicciotto, nel dicembre successivo, segnò la fine di un’epoca: i suoi uomini restarono senza guida e il vuoto fu rapidamente colmato da Elia e Maurizio Cancello, affiancati da Gennaro Cifariello e Moreno Del Medico.
In poche settimane, nuove figure presero possesso dei territori simbolo di Scampia, sostituendo la vecchia guardia. Così, il dominio ventennale degli Amato-Pagano iniziò a cedere il passo a una nuova generazione criminale, guidata da un nome destinato a imporsi: Elia Cancello.
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