Salerno: Carabiniere ucciso, boss sotto inchiesta a Reggio Calabria
Importante svolta nell’indagine relativa all’omicidio del carabiniere Carmine Tripodi, nativo della provincia di Salerno e assassinato a Reggio Calabria il 6 febbraio 1985. È ora sotto inchiesta il signor Sebastiano Nirta, noto come Scalzone, 66 anni, residente a Bovalino.
Le autorità della Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria hanno iscritto Sebastiano Nirta nell’elenco degli indagati in relazione all’assassinio del Brigadiere dei carabinieri Carmine Tripodi, originario di Torre Orsaia, avvenuto nella località aspromontana nel 1985.
Le indagini in corso si concentrano su “accertamenti tecnici irripetibili di tipo biologico” condotti dal Ris di Messina su vari reperti recuperati nell’Ufficio Corpi di reato del Tribunale di Locri, tra cui indumenti, sassi, toppe d’asfalto e altri oggetti rinvenuti sulla scena del crimine. Questi accertamenti mirano a individuare tracce ematiche che potrebbero essere utili per l’estrazione di un profilo genetico, che permetterebbe l’identificazione dei responsabili dell’omicidio del militare.
Secondo quanto è emerso, l’indagine coinvolge anche altre quattro persone, di cui al momento non sono state rese pubbliche le generalità. Gli esami tecnici di natura biologica sui reperti sequestrati saranno condotti domani presso i laboratori specialisti del Ris dei carabinieri a Messina.