Campania

Villani: per andare avanti, ho dovuto impegnare gli anelli di matrimonio

Angelo Villani, ex presidente della Provincia di Salerno e imputato nel processo bis sul crac della catena di supermercati Alvi, ha espresso la sua frustrazione durante l’udienza in Appello. Villani ha dichiarato che si trova a fronteggiare il procedimento giudiziario a causa della politica, sottolineando come il suo partito lo abbia candidato contro la sua volontà. Ha inoltre lamentato l’assenza di sostegno da parte di molti, ad eccezione di Enrico Letta, che è stato il suo unico punto di riferimento in quel periodo difficile.

Villani, 68 anni e originario di Nocera Inferiore, ha ricevuto una condanna di 12 anni nel primo grado di giudizio, e ha negato le accuse di bancarotta, affermando di non aver mai tratto vantaggio personale dalla situazione. Con grande emozione, ha rivelato di aver dovuto impegnare persino le sue fedi nuziali per affrontare le difficoltà economiche. In merito alle indagini, ha criticato l’operato di alcuni magistrati salernitani, sostenendo che il crac non fosse reale, come dimostrato dai suoi legali in aula. Ha inoltre accusato la curatela di aver svenduto beni per milioni di euro a prezzi irrisori, nonostante il suo interesse a venderli a valori più giusti.

A novembre, si svolgeranno le discussioni finali degli avvocati, con il collegio legale composto da nomi noti come Felice Lentini e Carlo Di Ruocco. La Procura Generale ha richiesto pene severe per i dieci imputati coinvolti, accusati di aver indebitamente svuotato le casse del gruppo Alvi, compromettendo i creditori. L’inchiesta, avviata nel 2009 dopo il fallimento dell’azienda, ha rivelato movimenti di denaro sospetti verso società satellite, culminando in una grave crisi per il colosso della distribuzione alimentare.

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