Evasione fiscale, protocollo investigativo tra Procura ed Agenzia delle Entrate
È stato rinnovato il protocollo investigativo tra la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Agenzia delle Entrate e comando della Guardia di Finanza per contrastare reati fiscali, in particolare l’evasione.
Il protocollo, anzitutto, è il frutto del costante e proficuo scambio di informazioni fra la Dirigenza della Procura ed i Sostituti Procuratori, i quali, anche in occasione delle periodiche riunioni di coordinamento, hanno segnalato diverse criticità (che, appunto, si è cercato di rimediare) nella gestione del flusso di comunicazioni fra l’Agenzia delle Entrate e l’organo giudiziario. Il protocollo contempla altresì una serie di adempimenti procedurali volti a garantire, in tempi rapidi, la tassazione dei proventi illeciti derivanti da qualsivoglia attività criminale e l’indeducibilità fiscali dei cosiddetti “costi da reato”, così da rendere sempre meno vantaggiosa, anche sotto il profilo tributario, la commissione di illeciti penali di natura economico-finanziaria.
L’accordo prevede, inoltre, momenti di specifico confronto operativo tra la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate – con il coordinamento della Procura – nei casi in cui emergano fattispecie di maggiore pericolosità criminale, per il contrasto delle quali è fondamentale l’utilizzo tempestivo dei poteri e delle tecniche investigative propri della polizia giudiziaria, ovvero qualora siano individuate fattispecie di evasione o di elusione particolarmente articolate e complesse, che richiedano una soluzione condivisa e coerente sul piano sia amministrativo che penale.
Sono stati altresì potenziati anche gli accertamenti economico-patrimoniali finalizzati a risalire alle modalità di reimpiego delle risorse finanziarie illecitamente accumulate, grazie all’evasione fiscale e, comunque, tesi a individuare i beni nella disponibilità, anche di fatto, degli evasori, al fine di procedere al loro rapido sequestro e, quindi, alla loro confisca definitiva.