‘E che Teatro!”, con Lino D’Angiò ed Alan De Luca in palcoscenico la piacevole arte dell’intrattenimento vario
Acerra, 26 feb. – Dalla tv al teatro la comicità si veste di ogni espressione del varietà, portando sul palcoscenico il nuovo format sperimentato da Lino D’Angiò ed Alan De Luca, dal titolo ‘E che Teatro!’.
A sviscerarla in maniera dotta, ma con il sorriso, è Amedeo Colella, grande conoscitore dell’etimologia e della storia di tutti i ‘paraustielli’ napoletani, nelle vesti del magnifico rettore dell’Università ‘Gennarino II’. Lo spettacolo approdato anche al Teatro Italia di Acerra, regala piacevolezza e freschezza al pubblico in platea, coinvolgendolo tra motti di spirito, monologhi ed inserti di puro varietà come macchietta e cafè chantant, ribattezzati in chiave moderna, senza rinunciare alla sana divulgazione della cultura popolare partenopea.
A corroborare il valido effetto teatrale è la presenza della musica live degli Afroblue e di Helen Tesfazghi, pronti a dare un tocco di internazionalità all’insieme delle esibizioni incentrate su ogni carattere ed espressione artistica partenopea.
Accanto alle apprezzatissime performance dei personaggi di Alan De Luca e Lino D’Angiò, portati in palcoscenico con la solita abilità ironica e scanzonata che li contraddistingue da anni, Claudia Federica Petrella, Giorgio Coccobello, Pier Macchiè, Elena Vittoria, Ciro Salatino e Morena Chiara, costruiscono il puzzle variegato di ‘E che Teatro!’.
Colpisce e inorgoglisce l’affiatamento della coppia De Luca – D’Angiò, che a distanza di anni vive di intesa artistica, fratellanza emotiva e coinvolgimento, come il primo giorno della loro esibizione in due. Sono questi gli ingredienti che permettono ai due professionisti, di guidare una compagnia varia, motivata dall’estemporaneità dello spettacolo e dal divertimento che ciascuno prova sulla scena, conquistando inevitabilmente il favore del pubblico.
In una serie di esibizioni che non stancano nell’alternarsi in modo dinamico, seguendo un connettivo logico-espressivo, non manca l’omaggio al puro teatro, operato in chiusura da Lino D’Angiò. E’ infatti suo l’omaggio rivolto ai personaggi di ‘Natale in casa Cupiello’ e ad Eduardo in primis, seguito dal ricordo di Massimo Troisi e Pino Daniele, tutto imbastito con la maschera di Pulcinella indossata sul volto.
Il gran finale viene dunque affidato all’espressione artistica napoletana per eccellenza, pronta con una maschera bianca (e non nera per espressa volontà di celebrare la speranza dell’arte), a sottolineare essenza e valore della vis artistica partenopea, sublimata dalla citazione shakespiriana di un passo tratto da ‘Sogno di una notte di mezza estate’, con cui l’intera compagnia si congeda dal pubblico.