Medici ‘no vax’, Bottiglieri: “D’accordo con sospensione dall’Albo”
Ad oggi, secondo le stime della struttura commissariale per l’emergenza Covid, l’esercito di operatori ‘no vax’ conterebbe oltre 45mila professionisti, dei quali però solo lo 0,2% – precisano i sindacati di categoria – è rappresentato da medici. Più precisamente, secondo il report settimanale della struttura Commissariale, sono 45.753, tra medici, infermieri e personale sanitario in generale, i professionisti della sanità non ancora vaccinati in Italia: si tratta del 2,36% della categoria.
I medici “no vax” vanno sospesi “ope legis” dagli ordini professionali. Lo ha ribadito la Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo) in una nota inoltrata agli ordini professionali provinciali, compreso quello di Caserta, dopo il chiarimento del Ministero della Salute sul decreto legge ‘aprile’ che aveva introdotto l’obbligo vaccinale per il personale sanitario.
“Già ad aprile abbiamo inviato alla Regione l’elenco di tutti i nostri iscritti – fa sapere la presidente dell’Ordine dei Medici di Caserta Maria Erminia Bottiglieri – L’Asl ha inviato quello dei vaccinati in modo da incrociare i dati e procedere i provvedimenti previsti dalla legge”. Al momento, dunque, ancora non è possibile fare una stima esatta di quanti medici o infermieri. Comunque sia, per il personale sanitario ‘no vax’ è prevista la sospensione dall’ordine professionale, con la conseguenza che il professionista di turno non potrà esercitare la professione nemmeno privatamente. “Personalmente sono d’accordo con il sospendere i medici che non hanno voluto vaccinarsi – prosegue Bottiglieri – Non è ammissibile che nel contesto che stiamo vivendo ci siano medici che rifiutano il vaccino. Ma occorre uniformità a livello nazionale”.
Ma come funziona la procedura? Secondo quanto riferito dalla Fnomceo – nella circolare arrivata anche a Caserta – spetta all’Asl “l’accertamento della mancata osservanza dell’obbligo vaccinale dalla quale discende la sospensione ex lege dall’esercizio della professione sanitaria e dalla prestazione dell’attività lavorativa. L’accertamento viene comunicato dalla ASL all’interessato, al datore di lavoro e agli Ordini professionali perchè ne prendano atto e adottino i provvedimenti e le misure di competenza”. A quel punto “la sospensione è comunicata immediatamente all’interessato dall’Ordine professionale. Una volta ricevuto l’atto di accertamento della Asl, l’Ordine e, nello specifico, la competente Commissione d’Albo (Cam nda) deve adottare tempestivamente delibera di Commissione avente carattere di mera presa d’atto della sospensione del professionista interessato riportando l’annotazione relativa nell’Albo”. L’ordine deve comunicare inoltre gli “effetti che dall’atto di accertamento della Asl discendono che consistono nella sospensione temporanea dall’esercizio della professione fino all’assolvimento dell’obbligo vaccinale o comunque non oltre il 31 dicembre 2021”.