«Il Teatro Trianon Viviani presidio di cultura in un quartiere sempre più degradato»
Anche in questo periodo contrassegnato dalla pandemia, il Teatro Trianon-Viviani si è contraddistinto come riferimento artistico e culturale di Napoli guadagnando anche la ribalta nazionale. Merito indubbiamente sia del consiglio di amministrazione della fondazione che sovraintende alla struttura, presieduto da Gianni Pinto, e dei suoi organismi, sia del nuovo direttore artistico Marisa Laurito, la quale oltre alla sua riconosciuta competenza ha portato una ventata di entusiasmo. Grazie, dunque, a questo nuovo corso la qualità del programma è cresciuta come dimostra l’ultimo spettacolo di Nicola Piovani.
«Purtroppo – spiega Mario D’Esposito, componente del Comitato d’indirizzo del Trianon-Viviani – tutto ciò confligge con la realtà del quartiere, a partire da Piazza Calenda dove il degrado è sotto gli occhi di tutti: auto in seconda e terza fila, sporcizia, scarsa illuminazione, presenza costante della microcriminalità, la mancanza di parcheggi autorizzati sono condizioni che rischiano di vanificare gli enormi sforzi profusi dal teatro, supportati da regione e Città metropolitana, per farne un presidio culturale e di legalità del quartiere».
Anche la presidente dell’Associazione Savio Condemi, Raffaella Guarracino, molto attiva sul territorio, in modo particolare sui progetti rivolti ai minori a rischio e alle fasce più deboli, è molto critica: «Nella zona intorno al teatro la prostituzione e il malaffare prosperano ancora e le forze dell’ordine non riescono a controllare il territorio per tutelare sia i residenti sia commercianti che lavorano in questa parte della città».
La Guarracino avanza anche una proposta operativa riguardo al problema del parcheggio del teatro proprio per evitare di alimentare l’odioso fenomeno dei parcheggiatori abusivi. «A fianco di Castel Capuano c’è un’area già protetta da cancelli che potrebbe essere affidata a una cooperativa di giovani del quartiere o acquisita dalla Napoli Park. Aspettiamo da tempo provvedimenti concreti da parte dell’amministrazione comunale, ma come sempre brilla per la sua assenza».