Capacità di amministrare, le città della Campania tra le peggiori d’Italia
Capacità di amministrare, Benevento, Salerno, Caserta e Avellino tra le peggiori città d’Italia.
Il dato, impietoso, è contenuto nella classifica stilata da “Fondazione Etica” e pubblicata dal “Corriere della Sera”. “Fondazione Etica” – analizzando sei parametri (bilancio, governance, personale, servizi, appalti e ambiente), attraverso i dati che i Comuni sono tenuti a pubblicare secondo quanto disposto dal decreto legislativo del 2013 – ha delineato un quadro della situazione attuale della capacità amministrativa dei 109 Comuni capoluogo di provincia.
Il risultato ottenuto dalle 4 province su 5, quella della Campania, è insufficiente, inferiore a 50 su 100. Piazzamenti deludenti, Benevento con 37 punti, Salerno con 36 punti, Caserta con 33 punti e Avellino fanalino di coda con 32 punti su 100. Peggio dei capoluoghi campani, Viterbo, Messina, Cosenza, Catania, Isernia, Rieti, Chieti ed Agrigento, fanalino di coda con 14 punti su 100.
Solo tre Comuni hanno guadagnato oltre 70 punti su 100: Reggio Emilia con 77, Prato con 74 e Bologna con 73 punti. In buona sostanza, tutti i Comuni presentano luci e ombre mettendo in risalto ampi margini di miglioramento.
Anche nella digitalizzazione, che è tra gli obiettivi fondamentali indicati nel Pnrr e sollecitati dalla Ue, guidano le amministrazioni pubbliche del Nord.