Autismo, la denuncia della lista Salerno Città Aperta: «Nonostante la diffida, tagliate dall’Asl le prestazioni per i ragazzi assistiti»
«A Salerno si sta consumando una grave lesione del diritto di cura per bambini e ragazzi affetti da disturbo dello spettro autistico. L’Asl di Salerno, unica in Campania, non si è adeguata all’adozione di una nota del direttore generale per la Tutela della Salute e il coordinamento del Sistema Sanitario Regionale inviata ai Direttori Generali delle Asl per assicurare gli attuali livelli assistenziali a beneficio delle persone con disturbi autistici senza recare alcun pregiudizio agli assistiti già in carico, nelle more della completa definizione dei percorsi di presa in carico sanitaria, socio-sanitaria e sociale degli assistiti». Lo denuncia Rosaria Chechile, candidata al Consiglio Comunale con la lista Salerno Città Aperta.
A questo proposito le famiglie, riunite in coordinamenti e associazioni, hanno diffidato l’Asl di Salerno per il ripristino della delibera 594 e l’erogazione delle ore sanitarie e socio-sanitarie così come ivi previsto. Non avendo ottenuto risposta, è stata depositata, in aprile, da circa 280 famiglie, una richiesta di incontro con il direttore generale dell’Asl di Salerno, Mario Iervolino, a tutt’oggi rimasta inevasa.
«L’Asl di Salerno, di contro, ha comunicato addirittura la sospensione delle sedute per circa un mese e mezzo, circostanza che mette in ginocchio le famiglie, già fragili per la necessità di cura costante per i propri cari. I genitori dei pazienti autistici hanno visto adottare una delibera che, tra le altre cose, prevede ore di terapie di sotto il minimo e la mancata disciplina della transizione dall’età evolutiva a quella adulta. Lo scorso maggio la Regione stessa ha sospeso l’atto dopo aver visto 1000 genitori manifestare, ma alcune Asl, tra cui quella di Salerno, hanno attuato comunque la delibera continuando a tagliare le ore. Per cercare di risolvere il tema è stata adottata dal consiglio regionale una mozione alla quale hanno lavorato anche le famiglie e sono state fatte due interrogazioni al consiglio regionale sul tema specifico. Gli “inguaribili” ormai hanno numeri troppo importanti per essere ignorati, pertanto la Regione Campania nella persona dell’assessore alla Sanità, che coincide con il presidente della giunta regionale – conclude la Chechile – deve intervenire immediatamente affinché venga ripristinato un diritto costituzionale che è quello alla salute e perché venga garantito alle persone speciali il diritto all’inclusione».