Il giudizio di secondo grado conferma la sentenza: otto anni.

La corte d’Appello di Napoli ha confermato la condanna a otto anni di reclusione nei confronti di Antonio Riccio, ritenuto responsabile dell’omicidio stradale di Rita Granata, una giovane donna di 27 anni travolta a Fuorigrotta circa un anno fa. La sentenza, emessa sotto la presidenza del giudice Rovida, ha mantenuto la decisione del primo grado, confermando la pena per l’imputato, attualmente ai domiciliari.
La vicenda risale al 5 maggio dello scorso anno, quando Rita Granata, dopo essere stata accompagnata a casa da un tassista, stava per raggiungere la sua abitazione in via Leopardi. A pochi passi dalla sua destinazione, la giovane è stata investita dall’auto guidata da Riccio, che dopo l’incidente è fuggito, per poi fare ritorno sul luogo dello scontro circa un’ora più tardi. Il caso ha suscitato scalpore e dolore, soprattutto per la dinamica che ha visto una fuga iniziale dell’investitore, comportamento tipico di un pirata della strada.
Durante il processo, l’avvocato difensore di Riccio, Antonella Regine, ha espresso la sua vicinanza emotiva alla famiglia della vittima, sottolineando però la natura colposa del reato e il fatto che il suo assistito sia incensurato e abbia chiesto scusa per quanto accaduto. La penalista ha inoltre evidenziato come la detenzione cautelare per un reato colposo, soprattutto per una persona senza precedenti, risulti eccessiva, aggiungendo che nessuna pena potrebbe mai compensare la perdita di una giovane vita.
Alle 15:30, con la conferma della condanna, si è chiusa un’altra dolorosa pagina legata agli incidenti stradali, che continuano a rappresentare una piaga nella sicurezza delle strade.



