Vito Grassi (Confindustria): “Da Rapporto Svimez Italia ancora a due velocità”
“Dal Rapporto Svimez che fotografa la ripartenza delle economie regionali post-pandemia viene fuori l’immagine di un’Italia ancora a due velocità, con Nord e Sud che rischiano di allontanarsi ulteriormente. Confortano la possibilità di recupero e le prospettive ottimistiche per il futuro in relazione ai nuovi strumenti economici a disposizione mai visti prima: la crescita del pil nel mezzogiorno del +3,3% nel 2021, seguita da un +3,2 nel 2022, certo è ancora lontana da quella delle Regioni del centro-Nord (con una media del +5,1% nel 2021 e del +4,3% nel 2022) ma spiccano le performance di Abruzzo e Campania (rispettivamente +4,6% e +4,2%) che si avvicinano ai livelli di molte regioni del Centro e le buone previsioni per Molise, Sardegna, Calabria e Sicilia, uniche regioni, sulle venti italiane, a evidenziare una maggiore crescita nel 2022 rispetto al 2021”. Così Vito Grassi, vicepresidente di Confindustria e presidente del consiglio delle rappresentanze regionali e per le politiche di coesione territoriale, commenta le anticipazioni del Rapporto Svimez 2021.
“A fare la differenza – spiega – naturalmente sarà il buon utilizzo dei fondi pnrr, il 40% dei quali destinati al Mezzogiorno: si tratta di circa 82 miliardi di euro, ai quali si devono aggiungere poi le risorse dei Fondi Strutturali europei, le altre risorse europee per la ripresa come React-Eu, e le risorse della politica di coesione nazionale”.
“Abbiamo la possibilità – fa notare – di invertire un trend che ha caratterizzato questi ultimi anni di calo continuo degli investimenti pubblici (soprattutto in infrastrutture e soprattutto al Sud) in cui i fondi strutturali europei hanno perso il loro carattere di addizionalità per diventare sostitutivi delle politiche ordinarie. L’errore da non commettere è quello di tentare di effettuare interventi a pioggia, basati su aprioristiche scelte di consenso geografico e che rispondano esclusivamente a criteri di uniformità quantitativa”.
“Occorre, invece, adottare – sottolinea Vito Grassi – un approccio basato su meccanismi rigorosi di impiego tempestivo e di eventuale redistribuzione temporanea delle risorse inutilizzate, mantenendone l’allocazione territoriale, ma avendo la possibilità di trasferire gli stanziamenti alle amministrazioni (locali o statali) più efficienti e capaci di impiegarli tempestivamente. Vanno utilizzati poteri sostitutivi e, se necessari, straordinari nella realizzazione degli interventi, ma è essenziale attivare meccanismi competitivi che spingano le amministrazioni destinatarie delle risorse a utilizzarle nei tempi e nelle entità finanziarie programmati”.
“Per avvicinare il nostro Sud al resto del Paese e tutto il Paese all’Europa – suggerisce – servirà un grande sforzo sia nell’attuazione dei progetti previsti dal piano sia e soprattutto nell’implementazione efficace delle riforme, che rappresentano la precondizione essenziale per l’avvio degli investimenti e per la creazione di un contesto favorevole alle imprese e alla stessa vita dei cittadini”.
“Servono – auspica – una pubblica amministrazione efficiente, una giustizia certa, un fisco giusto e procedure semplificate, un apporto in prima linea della nostra classe dirigente pronta a fare la propria parte. E ci servono ora, se vogliamo veramente riprenderci dalla crisi pandemica e affermare il nostro ruolo di leader in Europa”.