“Si voleva il fallimento della Casertana”. La denuncia del patron D’Agostino
I ritardi nella presentazione della polizza, infatti, sarebbero legati proprio a quell’istanza di fallimento. “Per fare un’istanza di fallimento serve un credito di almeno 30mila euro – spiega Spera – Capasso ne aveva 14mila. Capasso scrive ‘si chiede di acquisire la debitoria in essere con l’agenzia delle entrate'”. I tempi della giustizia hanno fatto il resto.
Comunque, con l’istanza di fallimento pendente difficile ottenere la fidejussione. “Abbiamo inoltrato 41 richieste a società che rilasciano fidejussioni e nessuna ce l’ha rilasciata nonostante un piano garantito che superava i 500mila euro”, spiega ancora il professionista. “Ho chiamato personalmente 100 broker e diverse banche perché i tempi erano stretti – ha chiarito D’Agostino – Ma è stato impossibile”. E proprio su questa difficoltà che si basa il ricorso: sui motivi di forza maggiore che hanno reso impossibile ottenere la fidejussione necessaria all’iscrizione. Oltre a questo i criteri infrastrutturali.
Sul futuro D’Agostino ribadisce che “non iscriversi in Lega pro sarebbe una catastrofe”. Le ipotesi in caso di mancata iscrizione in Lega Pro sono due: un campionato in una serie dall’Eccellenza a scendere sulla quale D’Agostino ha espresso un secco ‘no’. Oppure l’iscrizione in D, con la fondazione di una nuova società su impulso del sindaco Marino sulla base del ‘Lodo Petrucci’. “Il sindaco mi deve garantire non il campionato di serie D ma lo stadio che vale 10 Lega Pro – ribadisce D’Agostino – Se riusciamo o come Casertana Fc o attraverso una società che si aggiudicherà il bando a realizzare lo stadio nei prossimi 10 anni avremo un calcio importante a Caserta. Sarebbe la vittoria di tutti ma su questo ho i miei dubbi”.
In conclusione un messaggio ai tifosi ai quali D’Agostino garantisce “ho fatto l’impossibile”. Ma la tensione è evidente come testimoniato dalla presenza di forze dell’ordine all’esterno della sede. Ora il ricorso.