Salerno
Raggiunti e superati i tetti di spesa per la specialistica nelle strutture private
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Superato già il tetto di spesa mensile di struttura per la specialistica ambulatoriale nel privato accreditato, a Salerno e provincia. Già da ieri in tanti recandosi nei vari centri privati sono poi andati via senza farsi analisi, radiografie o visite non potendo permettersi di pagare il prezzo pieno… “Ora bisognerà attendere il mese prossimo per poter nuovamente usufruire del ticket sanitario. Purtroppo una volta al mese ci ritroveremo a vivere questa situazione” spiega il dottor Bruno Accarino Rappresentante del Settore Liberi Professionisti del Sindacato Nazionale Area Radiologia. “Purtroppo la coperta è corta e non si può fare diversamente. Mentre prima avevamo un sistema, giusto o sbagliato che sia, che permetteva che arrivati ad un certo punto dell’anno finivano i fondi e quindi il sistema si bloccava fino all’inizio del nuovo anno. Adesso abbiamo un sistema che non ci fa bloccare più nel mese di settembre o ottobre, ma ci blocchiamo ogni 15 giorni del mese. In sintesi non è cambiato praticamente nulla, ma è cambiato per i cittadini il tipo di disagio. Adesso lo vivono ogni 15 giorni del mese. Purtroppo questo non lo possiamo governare. Probabilmente sarebbe stato meglio che la Regione prima di fare un passo del genere, doveva organizzarla in maniera meno frettolosa e in maniera più concordata, con un passaggio probabilmente più dolce se così vogliamo dire”. Accarino spiega poi qual è il problema attuale che vivono soprattutto i cittadini… “Per noi operatori del settore cambia poco, perché o vieni oggi o domani, non cambia molto. Il vero problema però è per chi ne ha bisogno immediato e non ha la possibilità economica e di conseguenza non sa dove andare, perché il problema, che ci piaccia o no, le strutture pubbliche, senza nessuno spirito polemico, hanno delle funzioni totalmente diverse. Senza contare che le persone attualmente hanno ancora paura di recarsi negli ospedali per gli accertamenti a causa dell’emergenza sanitaria dovuta dal Covid. Sarà anche psicologicamente sbagliato, non lo metto in dubbio, però è un dato di fatto che le persone hanno paura di andare in ospedale e di conseguenza invadono quelle private e quindi il budget a nostra disposizione si esaurisce ancora prima. Purtroppo tutto questo i cittadini non lo sanno, perché queste sono cose che rimangono nelle stanze degli addetti ai lavori, poi dicono che stanno razionalizzando, stanno vedendo, pensando di rivedere il tutto. Ma queste cose non possono essere raccontate a chi ha bisogno urgente di analisi o visite specialistiche”. Secondo Accarino, in questo caso specifico, sarebbe opportuno interessare le associazioni dei pazienti, affinché si mobilitino per difendere i diritti dei cittadini… “Perché noi medici non possiamo fare molto, ovviamente noi difendiamo e tuteliamo la nostra categoria e i problemi che questa vive. Anche se in questo caso i miei interessi si incontrano con quelli della popolazione. Che la coperta è corta lo sappiamo tutti, che la Regione ci può fino ad un certo punto lo sappiamo da oltre dieci anni. Il problema è il Governo che ci bersaglia e che in un periodo come il Covid non ha pensato di allentare i vincoli che hanno le Regioni. Faccio un esempio, la sagra della castagna non si è fatta per un paio d’anni, ma in bilancio i fondi ci sono comunque c’erano. – conclude Accarino – Ora purtroppo la Regione per queste assurde norme nazionali non ha potuto destinare quei fondi ed altri di eventi che non si sono svolti all’assistenza ai cittadini. In questo modo si poteva tamponare la situazione almeno per un po’”.
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