Proteste a Sant’Agata de’ Goti: pronto soccorso chiuso di notte, critiche alla Morgante
A Sant’Agata de’ Goti, la giornata è segnata dalla rabbia e dalla protesta, accompagnata dalle lacrime. Alle 18 sono state chiuse le porte del Pronto Soccorso del Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, che riapriranno domani alle 8, e così sarà anche nei prossimi giorni. La decisione è stata presa dalla dirigenza dell’azienda ospedaliera ‘San Pio’ di Benevento. La direttiva, firmata dalla direttrice generale Maria Morgante, indica che “l’orario di accettazione dei pazienti al Pronto Soccorso sarà limitato alle sole ore diurne, temporaneamente e fino al reperimento di nuovo personale”. Questo contraddice le rassicurazioni fornite dalla Morgante ai sindaci sanniti il 7 maggio, quando aveva garantito che “non ci sarà alcuna chiusura”. Il sindaco di Sant’Agata de’ Goti, Salvatore Riccio, ha espresso il suo sdegno, dichiarando: “Ha tradito la sua parola, non possiamo più fidarci. Il nostro unico interlocutore adesso è il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca”.
Il tentativo di confronto con De Luca non ha avuto successo: Riccio non è stato ricevuto a palazzo Santa Lucia. Riccio è sostenuto da diversi sindaci e amministratori sanniti. Il deputato di Forza Italia, Francesco Maria Rubano, ha criticato De Luca per non aver ascoltato il ministro della Salute, Schillaci, e ha esortato tutti a partecipare alla manifestazione di lunedì sotto palazzo Santa Lucia.
Anche il senatore di Fratelli d’Italia, Domenico Matera, ha invocato una lotta dura e suggerito uno scontro giudiziario contro la Regione Campania, strada già intrapresa dai comuni di Bucciano e Melizzano.
La chiusura notturna del Pronto Soccorso ha coinvolto anche movimenti civici e molti cittadini. La folla ha espresso la sua rabbia accusando la politica e il management del ‘San Pio’ e dell’ospedale saticulano. Da Sant’Agata de’ Goti emerge una sola certezza: la battaglia è tutt’altro che finita.