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Partita del cuore:Cgil Campania, solidarietà ad Aurora Leone dei The Jackal

La Cgil stigmatizza quanto “accaduto ad Aurora Leone, attrice, componente del gruppo The Jackal, allontanata, in quanto donna, dal tavolo che riuniva i partecipanti all’evento benefico ‘Partita del Cuore'”. Desideriamo esprimerle la solidarietà di tutte noi donne della Cgil Napoli e Campania”. E’ quanto si legge in una nota diffusa dal dipartimento Politiche di genere di Cgil Napoli e Campania. “Simili episodi – secondo la Cgil – indicano quanto sia diffuso e pregnante il maschilismo nel nostro paese, in tutti i settori. Del resto, non a caso, classifiche come il gender equality index registrano l’arretramento in cui versa il Paese, con risultati di 4,4 punti percentuali inferiori alla media europea”. “Sono troppe – prosegue la nota – le discriminazioni, in tutti i campi, che ci affliggono in quanto donne. E ha fatto bene Aurora Leone a denunciare e dire pubblicamente quanto accaduto. Perché è anche così che si scardina una cultura che vuole le donne ai margini, che pretende di limitarne la libertà, di sminuirne l’identità. Brava Aurora, il tuo gesto farà da esempio per le tante ragazze e ragazzi tuoi fans e contribuirà a interrogarli su quanto il maschilismo è ancora presente nella nostra cultura e nella nostra quotidianità”. “E’ necessario fare di più per le donne – conclude la Cgil – garantire le condizioni affinché possano ottenere il protagonismo che meritano. E’ anche in quest’ottica che dovranno essere meglio orientate le risorse del PNRR e del Next Generation EU, allo scopo che le prossime generazioni smettano di conoscere le volgari limitazioni che in tante subiscono in quanto donne”.

Ecco, in sintesi, cosa è successo. Alla cena prima del match Aurora è stata invitata ad andarsene da Gianluca Pecchini, dg della Nazionale: “Da quando in qua le donne giocano a calcio?”. Una storia surreale, quella denunciata sui loro profili Instagram da Aurora Leone e Ciro Priello, volti dei The Jackal. 

La Nazionale cantanti ha risposto con un post ufficiale esprimendo profondo disappunto per l’accaduto e anzi passando al contrattacco: “Alessandra Amoroso, Madame, Jessica Notaro, Gianna Nannini, Loredana Berté, Rita Levi di Montalcini sono solo alcuni dei nomi delle tantissime donne che dal 1985 (anno in cui abbiamo giocato a San Siro, per la prima volta, contro una compagine femminile) hanno partecipato e sostenuto i nostri progetti. Il nostro staff è quasi interamente composto da donne, come quest’anno sono donne le conduttrici e la terna arbitrale della “Partita del Cuore”. La Nazionale Italiana Cantanti non ha mai fatto discriminazioni di sesso, fama, genere musicale, colore della pelle, tipo di successo e follower. C’è solo una cosa nella quale la Nazionale Italiana Cantanti non è mai scesa a compromessi: noi non possiamo accettare ARROGANZA, MINACCE, MALEDUCAZIONE E VIOLENZA VERBALE DAI NOSTRI OSPITI”. 

Eros Ramazzotti, volto di punta della Nazionale Cantanti, ha annunciato che non scenderà in campo, pur respingendo le accuse di sessismo, razzismo o omofobia: “Sinceramente per un comportamento incauto di due persone dello staff, non possiamo passare per quello che non siamo. W sempre la solidarietà. W le donne che sono parte fondamentale della nostra vita”. 

Ed Enrico Ruggeri, capitano della Nazionale Cantanti, ha lanciato un appello: “Aurora, ti aspettiamo”.

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