Dalla Campania un ‘naso’ bioelettronico per individuare malattie
In Campania un pool di esperti mette a punto un’innovativa applicazione bioelettronica per l’identificazione di agenti patogeni. Antonio Della Valle, medico casertano, esperto di nanodecontaminazione e nanosterilizzazione dello strumentario chirurgico riutilizzabile; Simonetta Lambiase, bioentomologa presso l’Università di Pavia; e Roberto Linfante, della Gabri Elettroinformatica, sono partiti da studi mirati sulle molecole volatili rilasciate nell’ambiente per arrivare, grazie ai recenti sviluppi dell’intelligenza artificiale, alla prototipazione di strumenti in grado di ‘annusare’ persone, ambienti, oggetti ed alimenti in modo assolutamente non invasivo, ripetibile ed in totale sicurezza per l’operatore, fino ad arrivare alla diagnosi di presenza del patogeno ricercato.“La drammatica diffusione delle infezioni da Sars-CoV-2 in ogni forma e varianti in tutto il mondo – spiega Antonio Della Valle – ha dimostrato che vi è l’esigenza di metodiche rapide e affidabili per identificare precocemente e monitorare una malattia, prima che questa si diffonda in modo incontrollabile creando profili di epidemia e di pandemia”. “Recenti studi hanno permesso di progettare dispositivi in grado di attuare facilmente l’individuazione di patogeni presenti nella filiera alimentare e in quella di trasformazione – aggiunge Simonetta Lambiase – A breve saremo in grado a breve di promuovere un protocollo di controllo ad alta efficacia e con soluzioni di prevenzione altamente performanti nella lotta e nel contrasto di quelle situazioni patologiche che possono mettere a repentaglio in modo grave la salute dei consumatori, soprattutto quando il prodotto apparentemente appare nella sua consueta veste organolettica”.
Tale applicazione può essere utilizzata nel riconoscimento di quelle molecole liberate dai rifiuti dispersi nell’ambiente che, a loro volta, imbibiscono suoli e falde acquifere con i loro percolati. Un’invenzione, dunque, estremamente utile come sistema di rilevamento quali-quantitativo a basso costo, grande efficacia e in grado di garantire rapidità e ripetibilità d’analisi e, non ultima, la stessa sicurezza per l’operatore. L’idea e la progettualità del dispositivo nasce dalle esperienze pratiche dei loro ricercatori che, studiando le molecole volatili sia nella forma micronica che nanomolecolare, hanno riconosciuto nella informatica elettronica associata all’intelligenza artificiale gli strumenti in grado di realizzare rilevamento ad alta sensibilità e ad un’efficacia per affidabilità pari sino al 99,99%.
“L’intelligenza artificiale rappresenta il ‘core’ della ricerca – sottolinea Roberto Linfante – in quanto permette di controllare con estrema precisione ed affidabilità i modelli di acquisizione dati, il comportamento del vettore e la sensibilità dei sensori. Siamo di fronte ad uno straordinario stravolgimento del controllo ambientale e sanitario e davvero auspichiamo che la Regione Campania, già all’avanguardia nel settore della ricerca scientifica e del trasferimento tecnologico, voglia puntare anche su questa innovazione in grado di garantire non solo sicurezza e prevenzione, ma anche occupazione specializzata, con lo sviluppo e l’esportazione del format”. Partner tecnologico del progetto è la Gabri Elettroinformatica, azienda operante nei settori dell’elettronica, automazione, robotica, informatica e ingegneria meccanica, che coniuga le soluzioni d’avanguardia alla conoscenze della biologia di base. Da questa sintesi sono nati i primi Seastick, innovativi droni subacquei (AUV), affidabili e robusti per l’esplorazione dei mari, lo studio degli oceani, la difesa marittima e, non ultimo, la ricerca dei cadaveri.