La lite Grillo-Conte e le amministrative in Campania
A Napoli il candidato unico c’è, Manfredi, si tratta dunque di capire quanto peserà la spaccatura interna al Movimento e da che parte andranno gli scontenti.
Non c’è dubbio che la lite tra l’ex premier voluto dai 5Stelle, Conte e il fondatore del Movimento, Grillo destabilizzi il quadro alla vigilia del voto di ottobre per le amministrative.
Nelle città capoluogo della Campania dove si andrà al voto la situazione è tutt’altro che chiara.
Si è detto di Napoli, dove Conte è già arrivato ad assicurare sostegno al candidato sindaco M5S-Pd, ma quanti sono i delusi e i nostalgici che sulla scia del dissidente Di Battista e poi seguendo l’ira di Grillo voteranno altrove? Un calcolo approssimativo l’avrà sicuramente fatto Luigi Di Maio, il quale sta applicando a perfezione la logica del “tra i due litiganti il terzo gode”.
Quanto conteranno i voti dei 5 Stelle alle prossime elezioni amministrative a Caserta? Una domanda a cui oggi è difficile rispondere considerando che i pentastellati non hanno mai presentato una propria liste alle amministrative, ma, nonostante la crisi che li ha colpiti negli ultimi mesi, c’è da ipotizzare che ci sia sempre non nutrito gruppo di elettori pronti a sostenerli. Ma in appoggio a chi? Altra domanda a cui, fino ad oggi, non è stata data risposta. Perché il Movimento a Caserta si è diviso tra chi (vedi il senatore Agostino Santillo) vorrebbe chiudere l’intesa col sindaco uscente del Pd Carlo Marino e chi, invece, (i parlamentari Antonio Del Monaco e Marianna Iorio su tutti) vorrebbero sottoscrivere il patto con “Speranza” ed “Io Firmo” e puntare sul candidato sindaco Romolo Vignola. Proprio Del Monaco e Iorio avevano chiesto un intervento all’ex premier Giuseppe Conte quando quest’ultimo era in predicato di prendere la guida del Movimento, ma la lite con Beppe Grillo ha rallentato tutto il percorso che era stato avviato. Intanto il tempo passa e nulla si muove sotto il sole.
Infine Benevento. Qui i pentastellati avrebbero da subito dovuto prendere le distanze dal candidato proposto dal Pd, Perifano, in ossequio al manuale grillino. Invece il silenzio-assenzo può essere spiegato con la posizione assunta dalla restante parte della sinistra beneventana, quella deluchiana, che appoggerebbe Mastella in base al patto già in vita alla Regione. Ma ecco che la crepa creata da Grillo potrebbe dare un senso anche a uno spostamento di una parte dell’elettorato grillino.
Salerno? È un caso a parte. Solo De Luca può sapere cosa succederà…