71^ giornata del Ringraziamento della Chiesa italiana, la partecipazione di Confagricoltura Avellino
Domenica 7 novembre, la Chiesa italiana ci invita a festeggiare la 71^ Giornata del Ringraziamento, una giornata fortemente avvertita nel mondo agricolo, e non solo, e che la Chiesa ha giustamente introdotta nel calendario liturgico. Il tradizionale Messaggio che la Commissione per i Problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace della Conferenza Episcopale Italiana ha per titolo “Ecologia integrale come stile di vita” ed invita a riflettere sui diritti di pescatori e pastori che sanno prendersi cura del territorio.
Stop alle “forme vergognose di sfruttamento e di caporalato” scrive la Commissione CEI. “La Giornata del Ringraziamento sia occasione per riflettere e per convertire i nostri stili di vita a un’ecologia integrale”.
Il testo del messaggio è molto interessante e offre diversi spunti di riflessione sia per chi ne è direttamente coinvolto come lavoratore della pesca o della zootecnia, sia per coloro che operano in questi settori da un punto di vista sindacale, sociale ed economico.
Ma il messaggio è importante anche per chi gode dei frutti del lavoro di queste due categorie di lavoratori, ossia per tutti i cittadini che grazie al lavoro di pastori e allevatori possono godere di una delle tante sfaccettature della bellezza del Creato.
Citiamo alcuni passaggi del Testo episcopale che danno bene l’idea del precedente assunto: “La prossimità agli animali, che nella tradizione della civiltà agricola ha portato a sentirli e trattarli quasi come partecipi della vita familiare, nella modernità è stata abbandonata, riducendo queste creature ad oggetti di mero consumo. La civiltà urbana, d’altra parte, ha portato talvolta a eccessi opposti, con un’attenzione per gli animali da compagnia talvolta superiore a quella per gli esseri umani”.
“Non si può misconoscere che a volte l’atteggiamento umano è predatorionei confronti degli animali come verso le persone: «Il cuore è uno solo e la stessa miseria che porta a maltrattare un animale non tarda a manifestarsi nella relazione con le altre persone. Ogni maltrattamento verso qualsiasi creatura è contrario alla dignità umana» (LS 92)”.
“Un approccio di ecologia integrale dovrà tornare, invece, a valorizzare un orizzonte equilibrato, superando la riduzione moderna del vivente a oggetto di consumo, per riscoprirne il valore proprio. Nei confronti degli animali non si può avere, allora, un rapporto puramente strumentale; la migliore pratica di allevamento avrà anche cura del benessere degli animali coinvolti, garantendo loro la possibilità di una vita conforme al loro essere, in ambito naturale. Ne siamo responsabili. Emergono, quindi, forti interrogativi per alcune forme intensive applicate nella zootecnia, che oltre a calpestare la vita animale, costituiscono al contempo una grave fonte di impatto ambientale.
I Vescovi riconoscono e ringraziano “chi promuove forme di allevamento sostenibili. Grazie all’impegno di alcuni allevatori, sono state valorizzate molte aree interne del nostro Paese, che senza la loro generosa lungimiranza, sarebbero state abbandonate allo spopolamento e al degrado ambientale. La zootecnia nel nostro Paese è fondamentale per la produzione di latte e di formaggi, oltre che per la filiera dell’alimentazione della carne. Non possiamo dimenticare, inoltre, che in alcune Regioni italiane, si è assistito a una presenza sempre più numerosa di allevatori stranieri, specialmente immigrati, come gli indiani di religione Sikh. La ripresa della pastorizia in diverse Regioni è stata possibile solo grazie all’attività di migranti: sono nate storie molto belle di inclusione sociale e di dialogo interreligioso”.
“Merita attenzione, infine, la pesca: è importante garantire periodi di ripopolamento del pesce ed evitare forme intensive che distruggono l’ecosistema. Vanno evidenziate le iniziative lodevoli di alcuni porti italiani che si sono dedicati anche alla pesca di plastica, per mantenere pulito il mare, fonte di lavoro e di vita”.
Il Messaggio conclude chiedendo che “siano, dunque, garantiti i diritti di pescatori e pastori, la cui dignità va riconosciuta per la salvaguardia di antichi mestieri che sanno prendersi cura del territorio. La cura per gli animali che allevano ci sproni perciò a riconoscere adeguatamente il loro lavoro, evitando forme vergognose di sfruttamento e di caporalato”.
La Confagricoltura di Avellino è solidale con quanto espresso dai Vescovi italiani nel loro Messaggio per la Giornata del Ringraziamento 2021 e rimarca il suo impegno per dare concretezza alle affermazioni della CEI.