40 anni fa la camorra uccideva Giuseppe Salvia, vice direttore del carcere di Poggioreale
Questa mattina il Prefetto di Napoli, Marco Valentini, ha partecipato, alla presenza del Procuratore generale della Corte di Cassazione Giovanni Salvi e del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, Bernardo Petralia, nonché delle altre autorità, alla cerimonia commemorativa in occasione del 40° anniversario della morte di Giuseppe Salvia, vicedirettore del carcere di Poggioreale – istituto penitenziario che oggi porta il suo nome – vittima di un agguato di camorra ordinato da Raffaele Cutolo.
Durante il dibattito svoltosi sulla figura del funzionario, esempio dei valori della legalità e senso dello Stato e medaglia d’oro al valor civile, è stato presentato il libro a lui dedicato, scritto da Antonio Mattone, giornalista e portavoce della Comunità di Sant’Egidio di Napoli, ed è stata consegnata alla moglie una targa in memoria.
Nel 1973 Giuseppe Salvia viene nominato vicedirettore del carcere di Poggioreale negli anni in cui la Nuova Camorra Organizzata reclutava manovalanza all’interno del carcere stesso. Nel 1980 si scontrò direttamente con Raffaele Cutolo, poiché al rientro da un’udienza in un processo, il boss di Ottaviano non volle essere perquisito, come prescritto dal regolamento. Al rifiuto degli agenti penitenziari, che temevano ripercussioni, il vicedirettore perquisì personalmente il capo della NCO. Il boss reagì tentando di schiaffeggiarlo. Il 14 aprile del 1981 Salvia fu ucciso in un agguato sulla tangenziale di Napoli, avvenuto all’altezza dello svincolo dell’Arenella.