Zinzi (Commissione regionale Anticamorra): “Non sottovalutare il welfare della camorra”
Presidente, partiamo da Augias…
“Una brutta caduta di stile, un messaggio pericoloso lanciato nel corso di una trasmissione culturale in prima serata e su un canale della tv pubblica. Può bastare? Accostare nella stessa narrazione Cutolo ai personaggi che hanno fatto la storia di Napoli dimostra solo superficialità e mancanza di rispetto per le vittime della camorra e le loro famiglie. Per mia indole e per formazione politica non sono abituato a coprirmi gli occhi davanti a quello che non va. Sono consapevole che la narrazione su una città debba tenere conto di tutti gli aspetti che la contraddistinguono, ma su Napoli il racconto è stata falsato da luoghi comuni oltre che da una confusa ricostruzione degli eventi. Le giustificazioni del conduttore, poi, sono state la toppa peggiore per il buco creato. Definire un boss sanguinario come Cutolo un genio significa non conoscere fatti, circostanze e storie, oltre a non avere la benché minima percezione del contesto nel quale ci si sta muovendo. Insomma, ad Augias conviene studiare di più prima di parlare la prossima volta della nostra terra”.
I dati più recenti sui fenomeni legati alla camorra in Campania cosa dicono?
“L’ultima relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia ha confermato che il giro di affari delle organizzazioni criminali è diversificato e dà vita a una serie di fenomeni illegali che vanno dalla corruzione al traffico di sostanze stupefacenti, passando per un controllo nel settore edilizio fino ai centri scommesse. Il rischio di infiltrazione, anche in attività legali, è sempre molto forte purtroppo soprattutto in momenti delicati come quello che stiamo attraversando”.
La pandemia secondo lei ha favorito una crescita degli affari da parte dei clan?
“Nelle difficoltà la criminalità organizzata trova sempre terreno fertile. È accaduto in passato con l’emergenza rifiuti, accade oggi con quella sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus, ma non sono io a dirlo. Lo hanno evidenziato la relazione semestrale della Dia e la Procura della Repubblica, di recente hanno lanciato l’allarme anche la Camera di Commercio e Confesercenti. Proprio ieri leggevo un report dell’Ufficio Studi Confcommercio sull’incidenza dell’usura che, tra i fenomeni illegali, risulta più che raddoppiato rispetto al 2019. Ad essere a rischio sono imprese che lavorano nell’ambito della ristorazione, del commercio, dell’alloggio, per intenderci i settori che hanno subìto maggiormente le conseguenze delle restrizioni adottate per il contrasto alla diffusione del Coronavirus. Se un elemento di pericolosità sociale è dato dall’intervento dei clan nel “sostenere” le attività commerciali e imprenditoriali in crisi, da non sottovalutare è anche il cosiddetto “welfare della camorra” che si sostanzia appunto nell’aiuto che le organizzazioni camorristiche forniscono alle fasce deboli della popolazione laddove lo Stato non si dimostra abbastanza presente, con il forte rischio in questo modo di aumentare il consenso sociale nei quartieri più popolari”.
Oltre al ruolo di confronto politico e osservatorio privilegiato sui fenomeni criminali, cosa può fare la Commissione per combattere la criminalità organizzata?
“La Commissione Anticamorra e Beni Confiscati è un organismo a carattere speciale, pertanto non ha potere esecutivo né fondi da stanziare. Saremo un pungolo per le istituzioni ad ogni livello e un sostegno per i tanti cittadini e le associazioni che si occupano dei beni confiscati e lavorano nel ricordo delle vittime della camorra. Con i colleghi abbiamo scelto di percorrere la strada della concretezza affrontando con particolare attenzione alcune emergenze del nostro territorio. Da qui l’istituzione di cinque sottocommissioni: “Terra dei Fuochi, ecomafie e Bonifiche”; “Criminalità e dipendenze”; “Beni confiscati”; “Informazione, Scuola, Enti locali”, “Covid, imprese e usura”. Una suddivisione che ricalca per grandi linee quella operata in seno alla omologa Commissione parlamentare Antimafia. Abbiamo avviato una collaborazione con la Fondazione Polis e stiamo già lavorando alla stesura di un testo unico sulla sicurezza e legalità che armonizzi la legislazione vigente. Su questi temi abbiamo bisogno di semplificare per garantire una maggiore operatività”.