Turismo

Suggerimenti e proposte al Piano strategico regionale per il Turismo

Il 2019 aveva fatto registrare un record dei flussi turistici negli esercizi ricettivi italiani, con 131,4 milioni di arrivi e 436,7 milioni di presenze e una crescita, rispettivamente, del 2,6% e dell’1,8% in confronto con l’anno precedente. Poi la pandemia e il crollo. Oggi, quando si intravede qualche spiraglio grazie anche al calo dei contagi e dei decessi e alle progressive riaperture, l’attenzione degli addetti ai lavori è altissima. Così come le aspettative.

Arriva dal Segretario Generale Federcomtur Claudio Pisapia la proposta e i suggerimenti al Piano strategico regionale per il turismo. “Noi approviamo e condividiamo innanzitutto l’esistenza di un piano e ne apprezziamo lo sforzo da parte dell’assessorato nel aver considerato tutte quelle che sono le proposte emerse nei Tavoli di Ascolto. – afferma Pisapia –. L’importanza del piano stesso relativamente alla nuova impostazione che, per la prima volta, va ad equiparare il turismo come attività primaria, considerandolo “industria”, e non relegandolo al ruolo di comprimario del contesto di riferimento. Il salto di qualità, la svolta, sta nel fatto che il turismo in Campania non viene decontestualizzato con il suo Pil, che va ben oltre i parametri nazionali, e la sua importanza strategica, ma viene finalmente contaminato da quelli che sono i settori che noi riteniamo fondamentali per lo sviluppo integrato della nostra economia regionale”.

Per Pisapia bisogna programmare adesso guardando al futuro: “Cultura, enogastronomia, agricoltura, trasporti, intermodalità, andranno a rappresentare nel prossimo triennio, i settori in cui intervenire per determinare lo sviluppo turistico della regione Campania. – prosegue – La strutturazione e la modalità di intervento proposta nel piano, oltre ad essere condivisile, perché suffragata da numeri e finanziamenti in arrivo con il PNRR, ci dà l’auspicio che questa volta non resti soltanto una notizia, ma sia la concreta applicazione di quella che voglia essere la lungimirante strategia del nostro territorio. Altra fondamentale intuizione che si coglie nel piano strategico, è quella che si integra la Regione Campania sia con il contesto nazionale che con quello internazionale e con i vari aggiustamenti del caso, che sono rappresentati dall’arrivo dei turisti stranieri che potrebbero “aggredire” massicciamente la Campania nel prossimo triennio: si pensa sempre più ad una internazionalizzazione dell’offerta del turismo made in Campania – aggiunge Pisapia –. La nostra Terra ha il maggior numero di siti Unesco in Italia, per numero e per estensione e se pensiamo a Napoli, Baia di Napoli, reggia di Caserta, Pompei, la Costa d’Amalfi, il Parco del Cilento e i siti del Beneventano, ci rendiamo conto che sarebbe ora di istituzionalizzare un vero e proprio “mercato Unesco”. Il forte impatto che ha l’implementazione del piano relativamente al turismo culturale, ci lascia ben sperare; la nostra proposta/auspicio, è quella che la regione Campania possa diventare capofila in Italia per lo sfruttamento del brand Unesco e promuovere un modo nuovo di fare turismo rispetto alla riqualificazione delle destinazioni, in modo da renderle fruibili ai visitatori culturali creando pacchetti che vadano a coinvolgere anche il contesto del turismo extralberghiero. Questo perché, non si può considerare il turismo culturale slegato da quella che è la riqualificazione e rimodulazione del turismo extralberghiero in Italia, per le caratteristiche logistiche dei siti culturali; per essere molto chiari, alcuni posti quali in costa d’Amalfi, parco del Cilento, possono essere meglio serviti da un turismo extralberghiero che dal villaggio turistico in senso stretto”.

Alla luce di tutto ciò, conclude Pisapia, “Sarebbe opportuno, e ci sono i presupposti, affinché si possa chiarire meglio, qual è la struttura organizzativa, la governance, e il ruolo di chi controlla step by step lo stato d’avanzamento del piano; come saranno allocate fisicamente e materialmente le risorse, per iniziative, eventi e comparti e come si ovvierà alla deficienza di infrastrutture, che è fondamentale per la ripresa del nostro territorio”.

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio

Adblock rilevato

Considerate la possibilità di sostenerci disabilitando il blocco degli annunci.