Seid, i genitori: “Suicidio non a causa del razzismo”
Non chiamatelo razzismo, perché “Il gesto estremo di Seid non deriva da episodi di razzismo”, dicono Lena Imperato e Walter Sevin, i genitori del giovane talento nocerino chiarendo in particolare che la lettera circolata nei giorni scorsi era tratta da un post Facebook di 2 anni fa.
I genitori escludono con fermezza quindi ogni correlazione tra il gesto e la pista razzista, e arrivano a parlare di strumentalizzazione delle parole di Seid.
Nato in Etiopia era stato adottato in Italia da piccolo, a 7 anni, a Nocera Inferiore dove si è tolto la vita. Aveva giocato nelle giovanili di Inter e Milan e per un po’ era stato compagno di stanza di Gigio Donnarumma. Poi aveva lasciato il calcio professionistico per ragioni personali ed era tornato in Campania, per stare più vicino alla famiglia.
La presunta lettera, negata dai genitori sarebbe stata scritta e consegnata tempo fa ad alcuni amici e alla sua psicoterapeuta, in cui parla del dolore per il razzismo subito quotidianamente. «Ovunque io vada, ovunque io sia, sento sulle mie spalle come un macigno il peso degli sguardi scettici, prevenuti, schifati e impauriti delle persone», avrebbe scritto tre anni fa Seid nella lettera e data ad alcuni amici, parlando delle reazioni al colore della sua pelle: il dubbio, quando entrava nei negozi, che fosse un ladro. La paura negli occhi della gente sui mezzi pubblici, che pensava fosse un borseggiatore. E ancora: «Ero riuscito a trovare un lavoro», scrive, «che ho dovuto lasciare perché troppe persone, specie anziane, si rifiutavano di farsi servire da me e, come se non mi sentissi già a disagio, mi additavano anche come responsabile perché molti giovani italiani (bianchi) non trovassero lavoro».
L’atto d’accusa contro il razzismo sarebbe stato letto ieri mattina nella chiesa di San Giovanni Battista nel corso dei funerali. “Buon viaggio campione“, uno dei messaggi affissi all’esterno della chiesa dagli amici che hanno indossato anche magliette con la scritta “Arrivederci fratello. Ciao talento“. I genitori (adottivi che gli hanno dato il cognome Vesin) hanno con forza hanno respinto che la causa del suicidio fosse stato il razzismo. “Basta strumentalizzare la morte di un giovane”, hanno detto madre e padre adottivi. “Il cuore dell’uomo è il mistero più grande”.
Don Andrea Annunziata ha ricordato nel saluto all’ex stella del calcio. “La lezione che siamo chiamati ad imparare è quella che ci vede impegnati nell’uscire dalle nostre solitudini. Se lo facciamo, potremo arginare il deflagrante potere del male di vivere che attenta alla vita. Oggi più di ieri. Fuori da ogni retorica e lontano dalla letteratura. Ci sono cuori fragili che implodono. Quello di Seid è stato uno di quelli. Non deve più accadere”, ha detto il sacerdote nel corso della toccante omelia.
“Perdona noi italiani di pelle nera, se abbiamo lasciato che da solo tu caricassi la zavorra delle nostre pene”
“Caro Seid, posso testimoniare, pur non avendoti mai conosciuto, che le tue parole sono autentiche, perchè alla tua età, molti di noi con pelle nera, abbiamo fatto la stessa esperienza in questo Paese. Caro Seid, perdona questo mondo, e soprattutto, perdona noi italiani di pelle nera, se abbiamo lasciato che da solo tu caricassi la zavorra delle nostre pene”. E’ quanto scrive su facebook Hilarry Sedu, avvocato italiano di origine nigeriana, con un passato da calciatore, proprio come Seid Visin, il 20enne di Nocera Inferiore, di origini etiopi, suicidatosi due giorni fa. Hilarry, come Seid, è in Italia da quando era molto piccolo pur non essendo stato adottato. Come Said ha dovuto superare ostacoli e sguardi, diffidenze, anche ora che è diventato avvocato e si è persino candidato alle Regionali del settembre scorso. “Potevi essere mio figlio – scrive Sedu – oppure, ai miei vent’anni, potevo essere te. Ho letto con acuta tristezza la lettera con la quale hai congedato la vita. Sai, non lo so…non so perchè l’Italia, culla del diritto, nonostante la cristallizzata multietnica della nostra comunità, ancora, ostinatamente crede che un italiano debba per forza avere la pelle bianca. Cosi’ ignorando, che siamo in tantissimi, di pelle nera, ad emozionarci intonando l’inno di Mameli. Per questo, da diversi anni ci battiamo per lo Ius Culturae, perchè nessuno deve regalarci la cittadinanza, non la dobbiamo meritare semplicemente, perche’ noi siamo figli di questa terra, senza rinnegare chi sono oppure sono stati i nostri genitori biologici…ma la vita e’ la nostra e vogliamo essere riconosciuti per ciò che siamo, Italiani. Le tue parole miglioreranno questo Paese, ne sono sicuro” conclude Sedu.
Carfagna: “Una vicenda che strazia il cuore”
“La città è affranta per la scomparsa di Seid, per la sua giovanissima età, per la sua storia, per come se ne e’ andato, per il suo talento e la sua eleganza”. Lo dice il sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato, dopo la morte del 21enne Seid Visin, avvenuta nel pomeriggio di giovedi’ scorso. “Non sappiamo cosa dire per una tragedia simile”, aggiunge il primo cittadino rimarcando che, “forse non e’ il momento di farsi domande, ora. Ci sara’ il tempo, ammesso che ci sappiamo dare risposte” l giovane calciatore Seid Visin, arrivato dall’Etiopia in Italia e adottato da una coppia di Nocera Inferiore (Salerno), si sarebbe suicidato impiccandosi. “Sono vicina alla famiglia e agli amici di Seid Visin – afferma Mara Carfagna, ministro per il Sud e la Coesione territoriale – colpiti da una vicenda che strazia il cuore e dimostra il tragico portato del razzismo. La disperazione che emerge dalla lettera di questo ragazzo giovanissimo, nel fiore degli anni e delle energie, e’ una macchia che deve riempire di vergogna chiunque coltivi il disprezzo verso l’altro”.