Segreti Clan nel Parcheggio: Finanziere Svela Incontri e Tangenti tra Imprenditore e Tecnici
Michele Patrizio Sagliocchi si è incontrato con Francesco Biondi in una cava a Maddaloni per concordare l’assegnazione dei lavori per la realizzazione di un parcheggio interrato a Caserta. Durante il processo sulle infiltrazioni del clan dei Casalesi, guidato dal boss Michele Zagaria, è emerso che Sagliocchi menzionò una somma di 400mila euro distribuita tra Biondi, Nocera e Greco per ottenere l’autorizzazione.
Il luogotenente della Guardia di Finanza di Roma, testimone principale delle indagini, ha rivelato i dettagli dell’inchiesta coordinata dalla Dda partenopea, concentrandosi sulle intercettazioni ambientali nelle residenze di Michele Patrizio Sagliocchi. Le conversazioni intercorse tra Sagliocchi e il cognato Aldo Riccardi facevano riferimento all’accordo con i tecnici per aggiudicarsi i lavori del parcheggio San Carlo. Tuttavia, l’accordo saltò, e Sagliocchi minacciò di denunciare tutti i partecipanti, poiché, formalmente, l’assegnazione dei lavori a Caserta era di 100mila euro ufficiali, mentre altri 200mila euro furono pagati in nero.
Dalle intercettazioni è emerso che Sagliocchi versò 500mila euro a Giuseppe Greco per una variazione al progetto necessaria per la realizzazione del parcheggio. L’ufficiale ha anche esaminato i contratti tra le società coinvolte nella costruzione del parcheggio, sottolineando il collegamento con Michele Zagaria.
Sono sotto processo Michele Patrizio Sagliocchi, il boss Michele Zagaria, Francesco Biondi (attuale dirigente del Comune di Caserta), l’architetto Carmine Domenico Nocera, Gaetano Riccardi (nipote di Sagliocchi), Fabio Fontana e Teresa Capaldo. Gli imputati sono accusati di associazione a delinquere con l’aggravante della agevolazione mafiosa, corruzione, autoriciclaggio, falso ideologico e trasferimento fraudolento di valori. Il processo riprenderà nel mese di febbraio con l’audizione dell’ufficiale delle Fiamme Gialle.
Secondo le indagini coordinate dai pm della Dda Alessandro D’Alessio e Fabrizio Vanorio, Sagliocchi avrebbe corrisposto, a titolo corruttivo, 270mila euro in contanti agli architetti e all’ex dirigente del settore Urbanistico del Comune. Questo al fine di agevolare il rilascio del permesso a costruire e di altri atti correlati, evitando controlli sul cantiere da parte delle autorità preposte. Il Comune di Caserta è parte civile nel processo, rappresentato dall’avvocato Lidia Gallo.