Salerno, preside segnala alunna a procura Minori, caso in Parlamento
Finisce in Parlamento la vicenda della bambina salernitana di 10 anni denunciata alla Procura per i minorenni dalla dirigente del suo istituto per aver fotografato lo schermo mentre si svolgeva una lezione in modalità a distanza e per aver diffuso l’immagine, con commenti offensivi, su un social. “Una notizia che merita sicuramente accertamenti approfonditi, anche in sede scolastica e da parte del Ministero” dichiara oggi il deputato di Forza Italia Valentina Aprea che, insieme ai colleghi Enrico Costa del Gruppo Misto-Azione+Europa e Felice Maurizio D’Ettore di Forza Italia, ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Istruzione per chiedere l’avvio di un’indagine amministrativa. L’episodio, già riportato nelle scorse settimane da vari media, è avvenuto il 26 marzo. L’alunna dell’istituto comprensivo Calcedonia avrebbe fotografato lo schermo – all’insaputa di docenti e compagni – e prodotto due video contenenti commenti offensivi diffusi via social. La dirigente scolastica, oltre a comunicarlo ai genitori per chiedere la rimozione del materiale, ha informato dell’accaduto la Procura per i Minorenni di Salerno e i servizi sociali del Comune.
Secondo quanto riferisce l’ANSA, la dirigente Mirella Amato ha preferito non commentare la vicenda “perché c’è un’inchiesta in atto”. Per l’avvocato Mariagrazia Rosamilia, legale nominato dalla famiglia, invece “in questo periodo di particolare emergenza sanitaria anche la scuola dovrebbe affiancare gli studenti e non porsi in una posizione di supremazia. Il gesto, seppur sbagliato, può essere legato al momento particolare vissuto: a 10 anni la didattica a distanza non è semplice”. La vicenda, intanto, è finita anche all’attenzione dei parlamentari che hanno deciso d’interrogare il ministro: a loro avviso vanno “anche accertate le ragioni per le quali la scuola di Salerno non abbia valutato, considerato che si è subito rivolta alla Procura per i minorenni, di assumere pure il ruolo di mediatrice tra i soggetti coinvolti a tutela del minore e per accertare ogni ulteriore aspetto della vicenda. Gli obblighi di vigilanza gravano, in ogni caso, anche sull’insegnante e sulla scuola, tenuto conto altresì della novità e specialità della didattica a distanza. Si faccia presto luce sulla vicenda anche da parte del ministero, con ogni opportuna indagine amministrativa in merito a tutela della minore”.