Assolto dall’accusa di aver commesso il fatto, Raffaele Perrella, imprenditore di Riardo, ha ricevuto il verdetto favorevole dalla prima sezione penale del tribunale di Napoli, presieduta da Maurizio Conte.
Perrella era stato sottoposto a processo in relazione a un complesso balneare ad Anacapri, situato a Gradola su un costone roccioso a strapiombo sul mare, vicino alla Grotta Azzurra. Secondo la Procura, i lavori di ristrutturazione e riqualificazione erano stati eseguiti sulla base di autorizzazioni rilasciate in modo illegittimo.
Il processo, protrattosi per oltre 4 anni, aveva visto una prima fase concludersi a maggio scorso, quando gran parte dei reati era stata dichiarata prescritta, determinando il dissequestro della struttura.
Tuttavia, il procedimento aveva proseguito per Perrella e due tecnici (entrambi condannati a 2 mesi con pena sospesa) per l’accusa residua di falso in relazione a una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (Scia) presentata per la modifica di alcune opere del progetto di ristrutturazione. Perrella aveva sempre respinto con forza questa accusa nel corso dei 4 anni di processo, sottolineando il suo lungo impegno come commerciante di mobili e il suo desiderio di contribuire positivamente all’isola di Capri.
Oggi, il tribunale ha dato ragione a Perrella, accogliendo integralmente le argomentazioni dei suoi difensori, gli avvocati Bernardino Lombardi e Gustavo Pansini, e assolvendolo con formula piena: non ha commesso il fatto.