Cronaca CE

Processo “The Queen”: rischia di cominciare da capo?

Il dubbio è forte: il processo denominato “The Queen” rischia di ricominciare da capo. La Corte di Cassazione ha disposto la competenza territoriale del processo sul giro di corruzione per appalti pubblici inquinati dal clan dei Casalesi, al tribunale di Napoli (dove è in corso un altro troncone del processo). Accolta, dunque, l’eccezione sollevata dalle difese, in particolare dagli avvocati Giovanni Cantelli e Giuseppe Stellato.

Da chiarire, però, se gli ermellini abbiano disposto il trasferimento dell’intero procedimento o solo di alcune posizioni. Per questo il collegio di Santa Maria Capua Vetere presieduto dal giudice Luciana Crisci, in attesa delle motivazioni della Suprema Corte, ha preso tempo rinviando il processo alla metà di giugno. Una scelta ‘strategica’ visto che in caso ‘trasloco’ al palazzo di giustizia partenopeo le attività istruttorie già svolte sarebbero, di fatto, nulle con il processo che ricomincerebbe ex novo.

L’inchiesta – che vede imputati, tra gli altri, gli ex sindaci Giuseppe Avecone, di Alife, Ferdinando Bosco, di Casapulla, Nicola D’Ovidio di Riardo, oltre al faccendiere Alessandro Zagaria – ruota attorno all’ingegnere napoletano Guglielmo La Regina e per tale ragione prende il nome di “The Queen”. Nel mirino degli inquirenti sono finiti 18 appalti concessi tra il 2013 e l’inizio del 2016 da vari comuni del Casertano, come Alife, Francolise, Riardo, tra cui lavori per ristrutturazioni di importanti immobili storici; tra gli imputati molti ingegneri e architetti nominati dai vari Comuni come componenti delle commissioni di gara responsabili dell’affidamento dei lavori, che, secondo i magistrati della Dda di Napoli, finivano quasi sempre a poche ditte, alcune collegate al clan Zagaria. Ma il primo episodio corruttivo si sarebbe verificato a Napoli, di qui la decisione degli ermellini di trasferire il processo.

Si sono costituiti tra le parti civili i comuni di Casapulla ed Alife, quest’ultimo rappresentato dall’avvocato Salvatore Piccolo, oltre all’associazione Libera. Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Giuseppe Stellato, Giovanni Cantelli, Gennaro Ciero, Gianluca Di Matteo ed Abet.

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