Nuovo programma di raccolta differenziata a Napoli: aggiornamenti per Quartieri Spagnoli e San Ferdinando

Napoli – Entra in vigore il nuovo calendario per la raccolta porta a porta nelle zone di San Ferdinando e dei Quartieri Spagnoli, nell’ambito del progetto “Napoli Differente nel Cuore”.
La principale innovazione riguarda l’uniformità delle giornate di conferimento per tutti i cittadini. Per le attività commerciali, invece, sono previste disposizioni specifiche: i ristoranti beneficeranno del ritiro giornaliero dell’umido, mentre bar e fruttivendoli avranno un servizio frequente per il prelievo di vetro e rifiuti organici. Il multimateriale verrà raccolto ogni sera per ristoranti, bar e negozi di abbigliamento, mentre il cartone sarà prelevato il sabato a chiusura delle attività.
A partire dalla primavera, il nuovo calendario sarà esteso anche alla zona dei Decumani e al quartiere San Giuseppe, ad eccezione del prelievo dei multimateriali, che rimarrà differenziato in base ai rioni.
Raccolta differenziata al 44,5% ma con molte criticità
Secondo i dati comunali, nel 2024 la raccolta differenziata a Napoli ha raggiunto il 44,5%. Tuttavia, il tasso effettivo di riciclo risulta notevolmente inferiore, poiché nel 2023 è stato circa dieci volte più basso rispetto alla quantità totale raccolta. La principale criticità risiede negli errori di conferimento, che rendono i rifiuti non idonei al trattamento, declassandoli a indifferenziati.
Tra gli errori più comuni si segnalano:
- Plastica e scontrini fiscali erroneamente inseriti nella carta;
- Guanti da cucina nel multimateriale;
- Buste contenenti deiezioni canine nell’umido.
Per migliorare la qualità della raccolta, il Comune ha intensificato le attività di informazione e sanzionatorie. Le multe elevate sono passate da 852 nel 2021 a 4.005 nel 2024. Tuttavia, il numero di ispettori ambientali resta limitato, con solo dieci unità operative.
Il futuro impianto di compostaggio a Ponticelli
Napoli attende ancora il suo primo impianto di compostaggio, progettato a Ponticelli per trasformare 40.000 tonnellate di rifiuti organici all’anno in compost e biometano. I lavori, secondo le previsioni, dovrebbero iniziare entro il 2025 e concludersi in due anni.
Attualmente, gran parte dell’umido viene esportata in Veneto, con un costo di circa 100 euro a tonnellata. Carta e cartone vengono trattati in impianti campani con un costo di 60 euro a tonnellata, parzialmente coperto dal consorzio Comieco. Anche per il vetro il costo è analogo, grazie al contributo del Coreve. La gestione del multimateriale comporta una spesa di 45 euro a tonnellata, mentre il conferimento dell’indifferenziato alla Sapna – la società della Città Metropolitana che lo trasferisce agli impianti Stir – costa 190 euro a tonnellata.
L’obiettivo del nuovo piano di raccolta è migliorare la gestione dei rifiuti, ridurre gli errori nel conferimento e avvicinare Napoli agli standard delle grandi città europee.