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Nisida, inaugurato il campo sportivo all’istituto penale per minorenni

Ha partecipato anche il Prefetto di Napoli, Marco Valentini, all’ inaugurazione del campo sportivo a cinque outdoor presso l’Istituto penitenziario minorile di Nisida. Campo realizzato grazie al Programma Operativo Nazionale “piano azione giovani sicurezza e legalità” in collaborazione tra il Ministero dell’interno e il Ministero della Giustizia.

Nel corso dell’evento –  coordinato dal Direttore Gianluca Guida, cui hanno preso parte, tra gli altri, anche il Capo Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, dr.ssa Gemma Tuccillo, il Presidente del Tribunale per i Minorenni di Napoli, dr.ssa Patrizia Esposito, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli, dr.ssa  Maria de Luzenberger Milnernsheim – sono stati consegnati ad alcuni ospiti dell’istituto nonché ad agenti della Polizia Penitenziaria attestati di partecipazione al Corso di Formazione per Operatori Sportivi in situazione di disagio titolato “zona luce” promosso dal settore giovanile scolastico della Federazione italiana gioco calcio in collaborazione con la Fondazione Scholas. 

Il progetto nasce dalla volontà di creare un legame di comunità tra i ragazzi di Nisida e gli agenti penitenziari che lavorano nell’Istituto, al contempo favorendo il reinserimento dei giovani una volta conclusa la permanenza nel carcere minorile. 

Il Prefetto, nel corso della sua visita, ha ricordato come la fragilità minorile rappresenti, nell’area metropolitana di Napoli, un problema sociale di rilievo, che va affrontato in tutte le sue implicazioni educative, sociali e di prevenzione. Il calcio, al pari di qualsiasi altro sport, costituisce un’occasione di crescita per i ragazzi, in un percorso di comunità fondato sul rispetto delle regole.

La giornata si è conclusa con la rappresentazione teatrale “T’Appò Munno!?”  da parte dei ragazzi che hanno frequentato il laboratorio teatrale, spettacolo in cui i giovani attori, chiedendosi come sia nato il mondo, acquistano progressivamente consapevolezza sull’importanza di rimanere insieme.

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