Napoli: quando comincia la campagna elettorale?
Il candidato sindaco di Pd e 5 Stelle si sottrae al confronto con Bassolino, Clemente e Maresca. Si trattava di un dibattito organizzato da Il Mattino, dunque con le regole del forum, senza un reale contraddittorio e soprattutto senza rischi di risse verbali. Manfredi, però, avrà ritenuto di essere il vincitore e, quindi, per i codici non scritti della comunicazione politica non avrà voluto dare spazio e visibilità di ritorno ai suoi avversari. Oppure avrà temuto di non saper rispondere su taluni argomenti avendo di fronte un pluri-amministratore come Bassolino e un assessore uscente come la Clemente, più che preparati sul funzionamento della macchina comunale e sui problemi reali della città. In tal caso Maresca avrebbe giocato di sponda e l’ex ministro sarebbe stato messo all’angolo. Sta di fatto, comunque, che ha rimandato l’invito al mittente.
Nel centrodestra varie liste delle municipalità saltano a causa di uno scontro (pare non solo verbale) tra due big. Brutta figura mondiale dei partiti che hanno tanto insistito per supportare la candidatura di Maresca. Alla fine l’ex magistrato potrà dimostrare di aver ottenuto il risultato anche senza un pezzo di partiti oppure di essere stato danneggiato da essi. Resta il dilettantismo politico e una considerazione sempre meno alta da parte degli elettori nei confronti dei partiti.
Una campagna elettorale veramente brutta quella per l’elezione del sindaco della città metropolitana di Napoli. Come, del resto, brutte sono quelle che stanno conducendo a Roma e a Milano. I partiti che di norma dovrebbero garantire una rete organizzativa e un percorso narrativo sono stati svuotati, anche a causa di una classe dirigente che si autopromuove, dunque fanno venire meno i riferimenti; le agenzie di comunicazione non distinguono più uno yogurt, un televisore e un candidato: fanno confusione a danno, naturalmente, del cliente politico; l’elettorato è drogato da una presenza massiva di esponenti di questo o quello schieramento H24 su tutte le reti televisive, che intervengono su tutto e quasi sempre senza dire nulla di nuovo né di interessante.
Comunque vada sarà un insuccesso.