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La Dieta mediterranea vince la sfida mondiale delle diete

Tutto ha inizio nel Cilento, grazie all’illuminazione di Ancel Benjamin Keys, biologo e fisiologo statunitense, colpito dal dato della bassa incidenza di patologie cardiovascolari e di disturbi gastrointestinali della regione Campania e dell’isola di Creta. Correlazione che doveva in qualche modo essere spiegata scientificamente. Così decide di approfondire, studiare. Siamo negli anni ’50 e quando nel 1962 si trasferisce a Pioppi, frazione del comune di Pollica, nel Cilento, dove stabilisce il quartier generale dei suoi studi, entra in contatto con un mondo che avrebbe dettato le linee guida per una alimentazione sana. Così, dopo approfondite indagini, Keys giunge alla conclusione che l’alimentazione a base di pane, pasta, frutta, verdura, moltissimi legumi, olio extra-vergine di oliva, pesce e pochissima carne è la responsabile dello straordinario effetto benefico sulla popolazione locale. Nasce “Mediterranean Diet”, la Dieta Mediterranea. Keys rimane a Pioppi per oltre 20 anni e muore nel 2004 all’età di 100 anni.

Oggi Coldiretti fa sapere che quegli studi, quindi la Dieta mediterranea, nell’anno del Covid si è classificata come migliore dieta al mondo davanti alla dash e alla flexariana. E’ risultato dal best diet ranking 2021 elaborato dal media statunitense U.S. News & World Report, noto a livello globale per la redazione di classifiche e consigli per i consumatori.

Il primato generale della dieta mediterranea – sottolinea la Coldiretti – è stato ottenuto grazie al primo posto ottenuto in ben cinque specifiche categorie: prevenzione e cura del diabete, difesa del cuore, mangiare sano, componenti a base vegetale e facilità a seguirla.

A contendere la vittoria della dieta mediterranea sul podio sono state quella dash contro l’ipertensione che si classifica al secondo posto e la flexariana, un modo flessibile di alimentarsi, al quarto posto la storica dieta ipocalorica weight watchers e al quinto la dieta della Mayo Clinic basata su una piramide che incrocia abitudini alimentari e comportamenti quotidiani come mangiare davanti alla tv, non fare attività fisica, assumere troppi zuccheri.

Il riconoscimento come miglior regime alimentare al mondo – continua la Coldiretti – arriva a poco più di dieci anni dall’iscrizione della dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco avvenuta il 16 novembre 2010, grazie a una virtuosa ed equilibrata lista di alimenti come pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari che ha consentito all’Italia di conquistare il record di longevità in Europa.

Proprio l’emergenza sanitaria Covid ha provocato una svolta salutista nei consumatori che hanno privilegiato la scelta nel carrello di prodotti alleati del benessere sia in Italia che all’estero. Lungo la Penisola infatti si registra un aumento medio del 9,7% dei consumi nel 2020 dei prodotti simbolo della dieta mediterranea come olio extravergine d’oliva, frutta e verdura fino alla pasta, secondo l’analisi Coldiretti su dati Ismea. A guidare la classifica della spesa mediterranea in Italia – spiega la Coldiretti – è la frutta con un incremento degli acquisti dell’11%. Al secondo posto l’olio extravergine d’oliva dove i consumi aumentano del 9,7%, davanti a verdura, con una crescita del 9%, e pasta (+8.9%), grazie al boom fatto registrare da penne e spaghetti certificate fatte con grano 100% Made in Italy.

Ad essere avvantaggiate sono state nell’ordine le esportazioni nazionali di conserve di pomodoro (+17%), pasta (+16%), olio di oliva (+5%) e frutta e verdura (+5%) che hanno raggiunto in valore il massimo di sempre. Anche negli Stati Uniti nonostante l’attacco subito negli ultimi anni da parte di Donald Trump grande sponsor del fast food – sottolinea la Coldiretti – nel 2021 con il nuovo presidente degli Stati Uniti Joe Biden e la first lady Jill Biden, di origini italiane, la dieta mediterranea, prototipo di stile di vita salutare, bilanciato e amico dell’ambiente, è tornata protagonista alla Casa Bianca. Non a caso Biden ha rimosso i dazi sui prodotti Made in Italy imposti dal suo predecessore, salvando le esportazioni di mezzo miliardo di euro di specialità tricolori.

Il primo posto nella classifica mondiale delle diete è – afferma la Coldiretti – anche una risposta ai bollini allarmistici e a semaforo fondati sui componenti nutrizionali che alcuni Paesi, dalla Gran Bretagna al Cile alla Francia, stanno applicando su diversi alimenti della dieta mediterranea sulla base dei contenuti in grassi, zuccheri o sale. “I sistemi di etichettatura nutriscore e a semaforo è fuorviante, discriminatorio ed incompleto e finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta” afferma il presidente di Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “si rischia di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di sfavorire elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea, ma anche specialità come il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano ed il prosciutto di Parma le cui semplici ricette non possono essere certo modificate”.

TOP FIVE DIETE NEL MONDO NEL 2021

1)      Mediterranea

2)      Dash contro l’ipertensione

3)      Flexariana, un modo flessibile di alimentarsi

4)      Weight watchers, ipocalorica

5)      Mayo Clinic che incrocia alimenti e comportamenti

Fonte: Elaborazioni Coldiretti su U.S. News & World’s Report’s

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