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Esposito, Meetup Bagnoli-Fuorigrotta: «Sulla riqualificazione dell’ex area Italsider attendiamo ancora risposte dopo 30 anni»

Ferro, terra e mare: se non fossero correlati a un’annosa questione urbanistica potrebbero diventare gli elementi preziosi per un romanzo di appendice. Uno di quelli che non finisce mai, come la vicenda dell’area di Bagnoli, cominciata nel 1992 con la dismissione dell’ultimo stabilimento siderurgico e la conseguente opera di bonifica che avrebbe restituito in pochi anni ai napoletani uno dei luoghi più suggestivi del mondo.

Ma il tempo sembra essersi fermato. Dal 1992 è tutto malinconicamente fermo, nonostante l’avvicendarsi di sindaci e presidenti di Regione e soprattutto dopo l’approvazione di numerosi progetti di riqualificazione, spesso antitetici fra loro.

«Speravamo che il 1992 – spiega Agostino Esposito, portavoce degli attivisti Meetup Bagnoli-Fuorigrotta, legati ancora alle prime esperienze grilline – fosse quello della rinascita: la dismissione dell’ultimo complesso siderurgico sorto a Bagnoli nel 1905 e l’ideale riconsegna del suolo ai napoletani, dopo decenni di inquinamento dei luoghi, senza dimenticare le centinaia di vittime falciate dal mesotelioma pleurico dovuto alle massicce inalazioni di fibre di amianto.

Speravamo, appunto, di riprenderci le aree dell’Italsider e finalmente il nostro mare. Ma le cose sono andate diversamente».

Dopo nove anni di riflessioni, nel 2001 l’area viene inquadrata come sito di bonifica di interesse nazionale (Sin Bagnoli-Coroglio) situata nell’area occidentale di Napoli, prospiciente il golfo di Pozzuoli, in una zona che è parte integrante del sistema vulcanico dei Campi Flegrei, tra terra e mare.

«Dopo trent’anni, ventuno governi e promesse al vento – aggiunge Esposito – il sindaco Manfredi, attuale commissario di governo, ha dato priorità tra le tante attività di rigenerazione da avviare, utili per l’intera collettività, alla rimozione della colmata a terra e a mare, previste per legge, con la conseguente bonifica del tratto di mare. Tra gli altri interventi era prevista la rimozione del sito Cementir, il parziale “spostamento” del vecchio borgo Coroglio nell’ex area Eternit, anche se le nuove abitazioni previste sorgeranno in una zona rossa ad alto rischio sismico. In ogni caso l’abbattimento delle case fatiscenti del borgo servirà a liberare la linea di costa in previsione dell’accesso al mare, anche se permangono molte perplessità su una futura balneabilità.

Il Meetup Bagnoli-Fuorigrotta – aggiunge Esposito – è per una liberazione della costa completa e senza barriere. Abbiamo partecipato ad alcune riunioni, ma purtroppo è stata cambiata la politica di intervento e si è scelto di partire da una nuova cementificazione, mettendo rischio la fruibilità della costa favorendo ancora una volta gli interessi di pochi a discapito degli interessi pubblici dei cittadini».

Per sollecitare delle risposte, gli attivisti di Meetup Bagnoli-Fuorigrotta hanno inviato nello scorso di luglio un elenco di venti domande ai commissari del sito di Bagnoli, alle quali non sono ancora giunte risposte. Eccole.

«Il Meetup Bagnoli-Fuorigrotta ha raccolto una serie di domande, sia dai residenti della X Municipalità sia dagli attivisti, a valle dell’incontro del 17 giugno 2022, che elenchiamo di seguito:

1. La colmata sarà rimossa? Se sì, a che punto siamo e quali sono i tempi per la completa rimozione? Se no, come si intende integrarla nel progetto di riqualificazione dell’area?

2. I fondali verranno bonificati? Se sì, a che punto siamo e quali sono i tempi per la completa bonifica? Se no, come si intende rendere balneabile il litorale?

3. Quando sarà disponibile il Parco dello Sport alla cittadinanza? A chi verrà affidata la sua gestione una volta terminata la bonifica?

4. La Città della Scienza verrà spostata dalla linea di costa? Se no, come si intende realizzare la spiaggia pubblica lasciando intatte le strutture della Città della Scienza?

5. La linea di costa verrà completamente liberata dalle strutture attualmente esistenti? Se sì, quando?

6. Qual è la situazione dell’esproprio e della bonifica dell’area ex Cementir?

7. Quando sarà realizzato il parco pubblico e quanto sarà esteso?

8. Quanti metri sarà lunga e larga la spiaggia libera?

9. Quali sono le ragioni che spingono a costruire nuove abitazioni in un’area catalogata come “zona rossa” e in cui sono sempre più numerose le abitazioni sfitte?

10. E’ previsto un piano di evacuazione aggiornato che considera le destinazioni d’uso temporanee e definitive delle aree?

11. Per la realizzazione della comunità energetica, che tipo di tecnologie sono previste e dove verranno installate?

12. È prevista una rigenerazione urbana del territorio circostante?

13. Quali sono i progetti previsti per Nisida?

14. Quali sono le aree destinate ad uso temporaneo e da chi saranno gestite?

15. Con quali modalità sarà possibile utilizzare la Porta del parco da parte della cittadinanza?

16. Saranno migliorati i collegamenti e la mobilità con l’area Sin di Bagnoli e il resto della città?

17. Esiste già un cronoprogramma dei vari interventi da realizzare?

18. Sarà inserito nel progetto il vincolo ambientale per un sito di interesse archeologico e Marino per lo studio della fauna e della flora marina?

19. Il muro perimetrale dell’area verrà abbattuto per consentire quantomeno alla cittadinanza di visionare le aree del Sin?

20. Sono previste costruzioni e parcheggi sull’arenile? L’arenile diventerà fruibile per la cittadinanza?

Certi di una vostra gentile risposta cogliamo l’occasione per porgerVi cordiali saluti».

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