Esclusiva TodayNews24 – Benevento, Antonio Del Mese: “Io candidato sindaco?”
Il professionista beneventano: "Con un gruppo di amici ed esperti di rilievo nazionale vogliamo far rinascere la città”
Antonio Del Mese, da diverse settimane in alcuni incontri politici per le amministrative a Benevento è stato fatto il suo nome, come possibile candidato a sindaco. Lo sa? Si sente coinvolto?
“Sto assistendo ai dibattiti per le prossime elezioni a Sindaco di questa Città e mi sento coinvolto dal destino che queste consultazioni avranno come ricaduta sulla qualità della nostra vita. La nostra Città è ancora una volta ostaggio, oggi come nel passato, di un mero discettare tra alleanze, poltrone, coalizioni più o meno realistiche, ed il solito inconcludente spartitorio chiacchiericcio che sta avvilendo i cittadini. Nessuna idea di Città, di una Città oramai al collasso, disgregata ed abitata da cittadini demotivati e rassegnati al peggio”.
Cioè, pensa che vi sia una sorta di rassegnazione?
“Non vi è dubbio che lo stato d’animo dei beneventani discende da una crisi, senza precedenti, della “funzionalità democratica” delle istituzioni cittadine che non svolgono più il compito di controllo, sorveglianza, inchiesta, monitoraggio, deliberazione, produzione di legittimità. I partiti hanno perduto validità e credibilità, ogni decisione non è assunta perché è giusta ma solo per utilità di un gruppo politico o di una lobby. Ed è proprio per questo che il primo obiettivo di qualsiasi candidato a Sindaco non potrà che esser quello di ricostruire la rappresentanza democratica: si deve rigenerare un rapporto di fiducia tra i cittadini e la macchina comunale; tra i cittadini ed il proprio sindaco; si deve uscire dal gioco dei veti incrociati; la politica deve offrire concretezza e soluzioni credibili ai problemi della Città. I cittadini devono potersi fidare ed hanno bisogno di poter credere in una politica di rappresentatività e di servizio, non di una semplice e mera gestione del potere”.
Come se ne esce? Se la sente di suggerire una soluzione?
“Il civismo, quello vero, può offrire una soluzione: la sensibilità verso l’interesse pubblico deve costituire il fulcro del patrimonio personale di qualsivoglia candidato alle prossime elezioni amministrative: i problemi non possono più affrontarsi con la logica del consenso, bensì nell’ottica di ricercare reali soluzioni da individuare e perseguire. Il ruolo della democrazia e dei partiti non può più essere quello di mettere da parte coloro che hanno una competenza, come avvenuto nell’ultimo ventennio, ma di utilizzare al meglio le persone che hanno una specificità. Non è possibile che la “politica”, quella degenere, distrugga tutto per poi, ciclicamente, chiamare i “tecnici” a risolvere i problemi e, soprattutto, a scrollarsi dalle proprie responsabilità. Il buon funzionamento del settore pubblico è al centro del buon funzionamento della società, e questo è ancor più vero dopo la pandemia che ha cambiato le regole del gioco peggiorando nettamente la qualità di vita dei cittadini. La pandemia ora richiede un piano di rilancio, nuove professionalità, nuove forme di lavoro, nuove regole. Non sarà un caso che nel nostro ordinamento non esiste una funzione che appartiene, in via esclusiva, ad un politico o ad un tecnico: oggi tutto è politica, tutto è tecnico, tutto è amministrativo. Ampia partecipazione e leale contraddittorio con il territorio, non c’è altra strada”.
Ne parla con convinzione e con cognizione di causa…
“Vengo da una lunga esperienza amministrativa del Porto di Napoli, luogo per eccellenza di accoglienza e di ripartenze, situazione di estrema complessità in un tessuto sociale certo più difficile del nostro Sannio. Eppure siamo riusciti a far legalità e organizzazione. Perciò penso che sia giusto tentare di rimettere in piedi anche la mia città di Benevento”.
E come pensa di riuscirci?
“Benevento fa parte di quell’Italia che pur avendo le potenzialità per primeggiare, è costretta a inseguire. Quella ridotta a essere meno competitiva, e dove il dialogo e il confronto sono oramai scomparsi dall’orizzonte sociale. Serve un lavoro di vicinanza, una rinnovata condivisione nei settori d’intervento sui quali la prossima amministrazione comunale dovrà investire: transizione verde, trasformazione digitale, occupazione e crescita intelligente, sostenibilità e inclusività, coesione sociale e territoriale, salute e resilienza e politiche next generations. Penso con slancio ad una nuova Città che sappia rilanciarsi con un Patto per Benevento dove il ruolo organizzativo, di cui nessuno parla, assuma una posizione cruciale: occorre il possesso di competenze specifiche, accompagnate da capacità strategiche ed organizzative, per superare i guasti del passato e la drammatica situazione pandemica del presente. Qualità, trasparenza, competenza e partecipazione dovranno essere i valori fondanti di un rinnovato impegno politico-amministrativo da parte della società civile cui rivolgo un appello perché si manifesti apertamente per un vero cambiamento della Città”.
Sta dicendo che sarebbe disposto ad accettare una candidatura a sindaco? E’ così?
“Sto dicendo che potrei guidare una lista di menti fresche e brillanti. Con un gruppo di amici e di organizzazioni sociali stiamo perseguendo un progetto politico fatto da tecnici di rilievo nazionale e di tanta voglia di rinascita. Se i cittadini ci daranno fiducia avremo personalità di rilievo a guidare la ricostruzione, l’arte, l’architettura, il paesaggio, la storia, la cultura, il turismo più idoneo alla nostra Città perché torni ad essere la ‘piccola Capitale’”. (Tutti i diritti riservati, citare correttamente la fonte per riprendere parti dell’intervista)