Cultura a Napoli, per il Comune è un oggetto misterioso
“Cultura a Napoli significa recuperare ed illustrare il grande patrimonio, che la città dispone per indole propria, costituito da numerose testimonianze storiche, artistiche ed archeologiche, senza trascurarne la creativa modernità che le consente di non smettere di progettare, di divenire, di avere sempre argomenti nuovi a disposizione”.
Così è scritto nelle pagine interne del portale istituzionale del Comune di Napoli. Nelle pagine interne, cioè in una sezione “Cultura” dove c’è una piccola parte del ricco patrimonio architettonico e monumentale della città e niente più.
Sbaglia chi pensa di trovare qualche spinto nelle aree tematiche dove c’è quasi tutto, dai giovani al lavoro, dai trasporti alle imprese. Ma di cultura, nulla. Perché cultura, aggiungiamo noi, vuol dire recensire e promuovere anche ciò che non si vede, come la cospicua attività di centinaia di associazioni culturali che operano in città e continuano a farlo anche in tempi di pandemia, nel pieno rispetto delle regole anti-covid. Cultura, non significa solo “recuperare ed illustrare il grande patrimonio”, anzi: questa è tutt’altra storia.
L’auspicio, dunque, è che la prossima amministrazione della prima e più grande città del sud sappia lavorare per esaltare quel fermento culturale che contraddistingue Napoli da svariati decenni e che sappia incastonare tutto questo nella straordinaria cornice del suo immenso e meraviglioso patrimonio architettonico. Staremo a vedere.