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Ballottaggio, Mastella fiducioso

“Sono l’unico candidato di centro dei capoluoghi di provincia che sfiora la vittoria al primo turno e che non ha partito che lo appoggia”.

A dichiararlo Clemente Mastella nella sua rituale conferenza stampa post scrutinio per l’analisi del voto, nel corso della quale si è detto ”sereno” per il ballottaggio verso cui va ”con rinnovata lena, fiducia e buonumore”, definendo i suoi avversari, ”odiatori sociali che hanno fatto scoppiettanti fuochi d’artificio, che fanno come i lillipuziani con Gulliver e che faranno apparentamenti sotto banco.”

”Io invece – ha chiosato – non devo trattare con nessuno, non farò alcun apparentamento se non con la gente”, certo che in caso di vittoria, ”la sua è una maggioranza stabile perché già ora – ha detto – con le mie liste siamo in maggioranza con 18 consiglieri e se ne potrebbero aggiungere altri tre.”

Mentre in riferimento a Moretti dice che ”sarebbe nato un nuovo comitato di liberazione nazionale da Mastella piuttosto che dai problemi”, al leader di Alternativa per Benevento riserva il ricordo delle elezioni di oltre vent’anni fa: ”Io e Perifano siamo esperti di ballottaggio, lui lo perse e io lo vinsi ”– ha poi precisato, mandando stilettate al neo commissario del Pd Borghi che ha definito vincente in città il partito democratico con oltre il 14 per cento. ”Le mie liste – ha detto – hanno preso il 43 per cento e rivendichiamo un primato.”Glissa, poi, sul voto disgiunto che probabilmente ha inciso sulla mancata vittoria al primo turno, attribuendo la differenza tra le sue preferenze e quelle di lista ad un fatto fisiologico.

Incuriosisce poi il suo apprezzamento per il risultato a Roma della lista civica legata ad Azione, il partito di Calenda, con cui auspicherebbe ”il ritorno ad un rinnovato centro a livello nazionale”, che ricordiamo doveva essere anche presente a Benevento con la candidatura a sindaco di Del Mese prontamente ritirata qualche giorno dopo l’ufficializzazione e la visita del rappresentante del partito Richetti, qui in città: ”Ho detto ai miei amici a Roma di votare per Calenda”.

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