A Avellino, si assiste alla rinascita di Libera: associazioni, individui e gruppi si uniscono nella lotta contro le attività criminali delle mafie. Un gruppo di giovani residenti nel territorio irpino ha iniziato a confrontarsi e unirsi per affrontare le violenze e le ingiustizie perpetrate dalle camorre nella regione. Questi giovani hanno avviato un processo volto a creare un presidio cittadino attivo e impegnato. L'idea fondamentale che li guida è chiara e concreta: ciascuno deve fare la sua parte, e tutti devono assumersi la responsabilità di contribuire alla giustizia sociale e al bene comune senza ambiguità. Nonostante Avellino sia stata spesso considerata immune da fenomeni malavitosi, è ormai evidente che tali problemi persistono da anni sotto gli occhi di tutti. La recente sentenza sul Clan Partenio ha finalmente documentato l'esistenza di un sistema criminogeno profondamente radicato nel tessuto commerciale, sociale e culturale della regione. È quindi essenziale affrontare apertamente e costruttivamente questa realtà, anziché ignorarla o minimizzarla. Solo collaborando per risolvere il problema è possibile sradicare le radici della criminalità organizzata, ormai profondamente infiltrate nella cultura locale. Insieme, questi individui desiderano costruire un percorso che favorisca il cambiamento e il rinnovamento. Si impegnano a mantenere viva la memoria delle vittime innocenti delle mafie, utilizzandola come motore per il cambiamento e la promozione della dignità. Inoltre, sostengono la comunità scolastica, riconoscendo che l'istruzione è fondamentale per il cambiamento, e promuovono l'educazione e la formazione come strumenti essenziali per coinvolgere specialmente i giovani. Infine, si dedicano alla gestione e alla cura dei beni confiscati alle mafie, con l'obiettivo di trasformarli in spazi a disposizione dell'intera comunità, generando opportunità di economia sana e equa, che permettano alle nuove generazioni di restare impegnate nella propria città.