Napoli, confronto sul cyberbullismo alla IV Municipalità
La tendenza è preoccupante. Nel 2021 il 31% dei minori è stato vittima almeno una volta di cyberbullismo, contro il 23% del 2020. Dunque, le chiusure dovute alla pandemia hanno aumentato considerevolmente gli episodi di sopraffazione in internet tra i minori in Italia. In particolare, il 14% ha subito scherzi o telefonate mute, l’11% ha ricevuto insulti tramite messaggi istantanei, il 10% tramite Sms, il 3% tramite foto o video e, addirittura, il 2% ha ricevuto minacce.
Sono alcuni dei dati salienti dell’indagine «Tra digitale e cyber risk: rischi e opportunità del web», realizzata dal Movimento Italiano Genitori in collaborazione con l’Istituto Piepoli, presentata qualche giorno fa a Roma, che ha analizzato il rapporto dei minori con il web e i vari dispositivi elettronici intervistando 1144 minori dai 6 ai 18 anni.
E’ bene che l’attenzione su questo fenomeno odioso, che si propaga purtroppo a macchia d’olio soprattutto tra i ragazzi, non cali mai sia a livello centrale sia a livello locale, a partire dalle istituzioni di prossimità come le municipalità, per esempio.
Per rispondere a questo bisogno di confronto e di indagine, la IV Municipalità di Napoli ha organizzato in interessante convegno nell’ex ospedale della Pace a cui hanno partecipato la presidente Maria Caniglia; l’assessore al Welfare Raffaella Guarracino; il presidente della commissione Cultura e Istruzione Giovanni Borriello. Sono intervenuti gli esperti Agostino Scognamiglio, giudice onorario del Tribunale dei minorenni; Ammamaria Materangelis, docente dell’Università Suor Orsola Benincasa; Concetta Orcano, del Centro di ascolto adolescenti dell’Asl 1 Napoli – distretto 33; Anna Anatriello e Daniele Mango, psicologi del polo della IV Municipalità. Presenti anche gli studenti di sei istituti scolastici napoletani.
«Nonostante sia cresciuta l’attenzione delle istituzioni sul cyberbullismo grazie anche all’adozione di provvedimenti sempre più mirati – ha esordito la presidente della IV Municipalità Maria Caniglia, nel suo intervento di saluto – il fenomeno continua ad allargarsi prendendo piede tra i ragazzi, evidentemente sempre più disorientati e privi di valori di riferimento. Questa mattina il nostro compito è quello di interrogarci sulle ragioni di questa piaga giovanile anche grazie al prezioso contributo di esperti ed educatori».
L’assessora municipale al Welfare Raffaella Guarracino ha centrato il suo contributo sull’efficacia della rete sociale, capace di attivare un’azione educante ed etica. «Crediamo fortemente che attori sociali e istituzioni debbano organizzare più momenti come quello di oggi affinché i giovani possano trovare fiducia, ascolto e coraggio di parlarne. Noi pensiamo che essi si meritino ascolto e considerazione così come li meritavano i giovani che non ce l’hanno fatta e si sono purtroppo annientati in un gesto estremo perché si sono sentiti soli e abbandonati. Ai ragazzi dico: non siate vittime del silenzio».