Il Napoli esce da uno scontro cruciale con la Roma allo Stadio Olimpico con un pareggio che mantiene vive le speranze di qualificazione in Champions League, distanti solo quattro punti. La squadra azzurra si presenta priva di nove giocatori chiave, tra cui Meret, Natan, Oliveira, Traore per infortuni, e Kvaratskhelia, Cajuste, Simeone squalificati. Osimhen e Anguissa sono assenti per la Coppa d’Africa. Nonostante l’emergenza, il Napoli dimostra tenacia, schierando alcuni giocatori ancora incerti sul loro futuro.
La squadra, concentrata sulla difesa, contrasta le difficoltà, mettendo in mostra una mentalità resiliente. L’approccio difensivo, benché possa suscitare perplessità, sembra essere l’unica soluzione per evitare ulteriori delusioni, considerando le prestazioni passate contro Torino e Frosinone. Fuori casa, il Napoli affronta un avversario di livello senza concedere opportunità da gol, evidenziando un equilibrio tattico fragile ma presente.
Tuttavia, la carenza offensiva emerge con forza, con il Napoli incapace di produrre un singolo tiro in porta in 96 minuti, un evento raro dal ritorno in Serie A nel 2007/2008. Le numerose assenze giocano un ruolo significativo, con nove giocatori fuori combattimento, rendendo difficile adottare un approccio aggressivo. La mancanza di un attaccante di ruolo si fa sentire, con Raspadori come unico elemento offensivo tangibile.
In sintesi, nonostante l’assenza di occasioni da gol e una produzione offensiva limitata, il Napoli riesce a mantenere un equilibrio difensivo contro una squadra avversaria temibile. La partita rappresenta un compromesso necessario dati i numerosi infortuni, invitando la squadra a accettare le circostanze e cercare di trarne il meglio.